Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

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E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e scadrà il 28 gennaio il bando di concorso per l’ingresso in Accademia navale dei futuri ufficiali della Marina militare.

Vabbè, ormai siamo arrivati anche alle sorprese, si fa di tutto per essere simpatici e ci può stare, perchè no!

In fondo fare il Ministro della Difesa non vuol mica dire stare accrucciati o sul podio di chissà quale gara; cosa c’è di più simpatico di un Ministro che ti porta il panettone mentre sei di guardia, o in pattuglia in strade sicure o in perlustrazione.

Bello questo lato umano della Ministra Trenta, un comportamento fuori dagli schemi, di quelli che non ti aspetteresti mai da un Ministro.

“Dopo il TAR Abruzzo e il TAR Veneto, il terzo ricorso, patrocinato dagli avvocati Emanuela Mazzola e Vittorio Angiolini, rafforza e arricchisce le argomentazioni, da sempre sostenute dalle nostre Organizzazioni, contro la drammatica e arbitraria decisione del governo Renzi di sopprimere il Corpo Forestale, smembrandone organizzazione e funzioni e procedendo alla militarizzazione forzata degli appartenenti al Corpo”. È quanto si legge in una nota congiunta Cgil Nazionale e Fp Cgil.

Durerà un triennio, fino al 2021, ma garantirà oltre dieci miliardi di risparmi in dieci anni. Il nuovo schema di rivalutazione delle pensioni che scatterà a gennaio sale a sette fasce, rispetto alle quattro attuali, con la conferma della copertura al 100% per gli assegni fino a tre volte il minimo (1.521 euro mensili). La misura, prevista nel maxiemendamento alla manovra, arriva dopo sei precedenti blocchi, uno dei quali giudicato incostituzionale nel 2015. Al termine del triennio, la schema dovrebbe decadere per tornare alle tre fasce previste dalla legge 388/2000. Ma dai sindacati arriva subito uno stop contro quello che viene ritenuto un taglio al potere di acquisto dei pensionati.

Il governo prepara il piano per frenare gli adeguamenti. Rivalutazione piena solo per gli assegni fino a 1500 euro

Si è quasi chiusa la Manovra di Bilancio per il 2019, tra rimpalli, botte e risposte con la UE, si spera che nelle prossime ore avremo una idea più chiara delle singole voci. Tra le risorse stanziate si è vista poca roba per i rinnovi dei contratti (2019-2021) nel pubblico impiego, compresi militari e poliziotti.  Mentre i sindacati protestano e si fanno sentire, i Cocer – salvo qualche lieve distinguo – stentano a dire una parola, meglio non disturbare il manovratore. 

Il Silp Cgil ha preso parte, assieme alle altre organizzazioni sindacali, alla riunione col Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, svoltasi al Viminale. Presenti anche il Sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il Prefetto Matteo Piantedosi e il Direttore dell'Ufficio Relazioni Sindacali Maria De Bartolomeis.

In via preliminare la parte pubblica e l'Amministrazione hanno fatto il punto su alcune problematiche: assunzioni, rinnovo del contratto di lavoro e contrattualizzazione della dirigenza, correttivi del riordino, rappresentanza sindacale.

IlMinistro della Difesa Trenta ha risposto ad una interrogazione parlamentare, con la quale alcuni deputati delM5S, hanno chiesto al ministro di illustrare la progettualità della Difesa nei prossimi mesi e quanto fatto sinora. 

Differimento al 1° gennaio 2020 del termine di decorrenza delle indicazioni fornite con circolare n. 169 del 15 novembre 2017, intitolata “Prescrizione dei contributi pensionistici dovuti alle Gestioni pubbliche. Con l’approssimarsi del termine di decorrenza del 1° gennaio 2019, numerose Amministrazioni statali ed Enti pubblici, nonché le Confederazioni sindacali e i Patronati, hanno richiesto il differimento del termine per consentire ai datori di lavoro il completamento delle operazioni di verifica e l’aggiornamento dei conti assicurativi dei lavoratori, a tutela dei diritti di quest’ultimi, senza incorrere nei maggiori oneri connessi alla prescrizione contributiva.

Nostra Intervista a Morena Piccinini, Presidente del Patronato INCA CGIL. da anni impegnato nel garantire anche ai cittadini militari e alle loro famiglie una assistenza qualificata nel campo previdenziale.

Il coordinamento informativo tra Forze di polizia deve rimanere distinto da quello investigativo, trattandosi di funzioni che la legislazione ordinaria non può confondere o sovrapporre. Perciò è lesiva della sfera di attribuzioni costituzionali del Pubblico ministero la previsione di obblighi di trasmissione di notizie relative alle indagini, in capo alla polizia giudiziaria e in favore di superiori gerarchici privi della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, anche in deroga al segreto investigativo. Si tratta infatti di una previsione che, pur finalizzata a realizzare un più efficace coordinamento informativo tra le Forze di polizia, mette in pericolo la diretta dipendenza funzionale della polizia giudiziaria dall’autorità giudiziaria garantita dall’articolo 109 Costituzione.
È quanto ha spiegato la Corte costituzionale con la sentenza n. 229 depositata il 6 dicembre,  relativa al conflitto di attribuzione promosso dal Procuratore della Repubblica di Bari contro il Governo.

Una soluzione innovativa. È quella che potrebbe contenere la disciplina speciale con cui verrà definita “quota 100” per il pubblico impiego. Coloro che sceglieranno di ritirarsi con la nuova anzianità (almeno 62 anni d’età e 38 di contribuzione) potrebbero ricorrere a un anticipo bancario del trattamento di fine servizio (o fine rapporto) con il rimborso degli interessi a carico dello Stato.

Una interessante Guida dell'INPS ricostruisce tutta la normativa che disciplina il trattamento pensionistico del personale militare dello Stato.

L’Istituto previdenziale ha spiegato che a partire dal 1° Gennaio 2019 ci sarà un incremento dell’età pensionabile visto l’aumento delle aspettative di vita rilevato dall’Istat.