Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

di Fulvia Colombini, della presidenza Inca

L'Inps negli ultimi anni ha puntato molto sui servizi on line scommettendo che il cittadino, tramite il proprio Pin,  possa accedere direttamente al portale dell'Istituto e fare tutto da solo. 
Inoltre, la professionalità media dei dipendenti si è molto abbassata perché l'Inps non ha più investito in formazione affidando la soluzione di tutti i problemi alle procedure informatiche, che spesso vengono affidate a fornitori esterni che conoscono la programmazione ma sono poco ferrati sulle norme previdenziali. Nulla di più sbagliato; e il risultato è disastroso.Succede in queste settimane che il Patronato Inca, in diverse regioni, stia denunciando una situazione che diventa sempre più insostenibile per i cittadini. Centinaia e centinaia di pensioni liquidate in via provvisoria nel 2013, 2014, 2015 non sono mai state liquidate in via definitiva.La pensione normalmente viene corrisposta  al pensionato, entro 60 giorni dalla domanda,  in forma  provvisoria e quanto l'Inps è in possesso dei contributi dell'ultimo mese di lavoro, riconteggia l'importo e lo eroga in via definitiva. A partire da questo momento il cittadino può chiedere al Patronato di fare un controllo e, in caso di errori, che sono molto più numerosi di quanto si creda, viene avanzata una domanda di rettifica o di ricostituzione per garantire i diritti individuali della persona. Se invece la pensione è provvisoria non si può fare nulla con il rischio che, passati tre anni dal primo provvedimento dell'Inps, cioè la prima erogazione, il cittadino decada dai suoi diritti perché entra in vigore la " decadenza del diritto ", norma giuridica relativamente recente che l'Inps interpreta a suo esclusivo favore, per mettersi al riparo, nel tempo, da eventuali ricorsi.

E' facile comprendere che ci sono numerosissimi pensionati che rischiano per questa situazione di perdere dei soldi perché finché la loro posizione risulta provvisoria non possono far valere i loro diritti che però nel frattempo possono cadere in prescrizione per sempre. Abbiamo protestato vivacemente nei confronti dell'Istituto, sia a livello territoriale che a livello della Direzione Centrale ma assistiamo al palleggiamento delle responsabilità e alla fine la colpa è sempre " delle procedure" e dei tempi per la risoluzione dei problemi lunghissimi.

Stiamo valutando per tutti i casi che si stanno avvicinando al limite dei tre anni di decadenza di aprire altrettanti procedimenti legali. Certo queste azioni richiedono tempo, impegno e costi aggiuntivi ma non possiamo permettere che i diritti dei nostri assistiti siamo messi a repentaglio.

Senza contare che per il Patronato ci sarà nel 2016 anche un danno economico diretto perché non potremo far valere, per la remunerazione del nostro lavoro, tutte queste pratiche nei confronti del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, che ci controlla ogni anno tramite i suoi Ispettori e accetta, solo pratiche definitive, perché le provvisorie non contano nulla.

L'Inca nel 2016, per colpa dell'ordinaria inefficienza dell'Inps, potrà contare su meno risorse che andranno a gravare sulla situazione già drammatica che prevede, per effetto della Legge di Stabilità, un ulteriore taglio di 15 milioni di euro. Abbiamo chiamato la nostra campagna contro i tagli " Te la faranno pagare cara" e mi sembra di poter affermare che mai un titolo fu più indovinato.

 
Argomento: 
Attualità e Politica