Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

I pensionati che speravano in una rivalutazione consistente dell’assegno nel 2015 resteranno delusi. Il decreto del ministero dell’Economia del 20 novembre 2014, pubblicato in “Gazzetta ufficiale” il 2 dicembre scorso ha stabilito che il valore provvisorio di rivalutazione delle pensioni per l’anno prossimo è dello 0,3 per cento. Inoltre quello definitivo per il 2014 è risultato dell’1,1% anziché dell’1,2% provvisorio applicato finora, quindi a inizio 2015 i pensionati dovranno anche rimborsare parte della pensione incassata. La frenata dell’inflazione riscontrata nel corso di quest’anno, così come calcolata dall’Istat, determina un contenimento della rivalutazione degli assegni previdenziali. 

Quale effetto delle indicazioni contenute nella decretazione, il valore definitivo del trattamento minimo per il 2014 è di 500, 88 euro, mentre quello dell’anno prossimo sarà di 502,38 euro. Più in dettaglio, si ricorda che la legge di stabilità del 2014 ha modificato, per il triennio 2014-2016, la perequazione automatica dei trattamenti pensionistici. Secondo la nuova disposizione l’indice di rivalutazione degli assegni previdenziali di quiescenza per il 2015 si applica in misura percentuale pari: al 100% per le prestazioni pensionistiche il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo Inps; al 95% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 3 volte e pari o inferiore a 4 volte il predetto limite minimo; al 75% per le rendite pensionistiche il cui importo complessivo sia maggiore di 4 volte e pari o minore a 5 volte la richiamata misura minima; al 50% per le pensioni il cui importo complessivo sia al di sopra di 5 volte e pari o al di sotto di 6 volte il trattamento minimo; al 45% per ciascuno degli anni 2015 e 2016, per le prestazioni pensionistiche superiori a 6 volte la cennata soglia minima. Come è facile notare, oltre ad una rettifica, rispetto al passato, delle percentuali da applicare, il legislatore ha variato anche le modalità con le quali si applica l’indice di perequazione. Mentre in precedenza esso veniva applicato per fasce d’importo, ora l’indice va applicato in modo progressivamente decrescente sull’intero importo.

Le pensioni, quindi, saranno incrementate dal prossimo mese di gennaio 2015, dello 0,30% per effetto del tasso di inflazione programmato, secondo la scansione prima indicata. Per gli assegni di quiescenza di importo superiore ai limiti prefissati (tre, quattro, cinque, sei volte il menzionato trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto prefigurato) l’adeguamento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza della citata soglia maggiorata. Contrariamente a quanto solitamente avviene, quest’anno i pensionati avranno anche da restituire qualcosa. L’aumento assegnato in via provvisoria sulla base dell’1,2% (per l’anno 2014) non coincide, infatti, con il dato definitivo accertato dall’Istat, che è, invece, dell’1,1%. La restituzione sarà pari allo 0,1%. C’è da precisare, poi, che per i titolari di più assegni pensionistici, dal 1999, la perequazione sulle pensioni è determinata tenendo conto dell’importo totale dei trattamenti. Sempre per effetto della legge di stabilità, gli intestatari di prestazioni di quiescenza che rientrano nella fascia più elevata dal 2015 beneficiano della rivalutazione dell’intero assegno. La legge 147/2013, difatti, aveva previsto solo per l’anno in corso la rivalutazione in misura fissa di 14,27 euro lordi al mese. Dal 2015, pertanto, si applica il 45% del tasso di perequazione base e quindi lo 0,135%  su tutto l’importo. Chi, infine, percepisce pensioni d’oro, continuerà a fare i conti con il prelievo di solidarietà che scatta per i trattamenti superiori a 14 volte il minimo. Alla luce dei dati aggiornati, la trattenuta sarà del 6% per gli assegni di importo mensile lordo oltre 7.012,60 e fino a 10.017,60 euro; del 12% per la fascia compresa tra 10.017,60 euro e 15.026,40 euro; del 18% per la parte eccedente quest’ultima soglia.

Le nuove pensioni 2015 

 

Fascia                                            Rata mensile lordia                      Indicizzazione

Fino a 3 volte il minimo                     1.502.64                                               100%

Oltre 3 e fino a 4                         oltre 1.502,64 fino a 2.003,52                      95%

Oltre 4 e fino a 5                         oltre 2.003,52 fino a 2.504,40                      75%

Oltre 5 e fino a 6                         oltre 2.504,40 fino a 3.005,28                       50%

Oltre 6                                         oltre 3.005,28                                                45%

Come aumenteranno le minime nel 2015

Cat. Pensione                 Importi

Pensione sociale                  369,63 euro

Assegno sociale                  448,51  =

Tratt. Minimo                     502,38  =

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ SULLE PENSIONI D’ORO

6% per la parte eccedente i 91.160,16 euro (14 volte il tratt. minimo Inps

12% per la parte eccedente i 130.228,8 euro (20 volte il tratt. minimo Inps

18% per la parte eccedente i 195.343,2 euro (30 volte il tratt. minimo Inps

>>LEGGI IL TESTO DEL DECRETO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA 

Argomento: 
Attualità e Politica