Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Ospite della Festa de l’Unità di Genova,  il ministro della Difesa Pinotti, intervistata presso lo spazio dibattiti davanti ad una nutrita platea di militanti dal Caporedattore Rai Liguria, Tarcisio Mazzeo. Diversi i temi affrontati durante il confronto tra il giornalista ed il ministro, a partire da quelli propri di chi ha sotto la propria responsabilità un settore delicato come quello della Difesa e delle forze armate; quindi i problemi etici e di coscienza che può creare occuparsi di armi ed uso della violenza, il problema del traffico di armi, e l’opportunità per il nostro paese di acquistare o meno i famosi velivoli da combattimento F-35. 

Difesa - Dopo un primo scambio sulla situazione del sistema produttivo e delle infrastrutture nell’area genovese, Mazzeo ha chiesto al ministro quale possa essere, dal suo punto di vista, il discrimine perché una tecnologia sia sfruttata per il suo potenziale militare, piuttosto che per usi di tipo civile. “Per la mia storia personale - ha risposto la Pinotti - non è stato facile da subito ragionare di armamenti e di uso della forza. Ho fatto fatica all’inizio in commissione Difesa, mi facevo tante domande e francamente me le faccio ancora. Ho avuto un percorso di comprensione del tema”. Il ministro, dopo aver rivendicato il proprio impegno contro le mine anti-uomo e le armi nucleari, ha poi aggiunto: “Ci sono armi che non devono essere ammesse, ma non viviamo in un mondo in cui sia possibile non pensare a come proteggersi”. “Le forze armate - dichiara poi il ministro in conclusione della sua risposta - devono stare all’interno del mandato costituzionale contenuto nell’articolo 11, servono per impedire conflitti e genocidi, come abbiamo fatto in Libano”. Poi un botta e risposta circa i controlli che il governo italiano esercita sulle esportazioni di armi dall’Italia, per evitare che questi materiali possano finire in mano a terroristi o regimi dittatoriali: “L’Italia dagli anni ’90 ha una legge molto efficace sul controllo del traffico di armi, una legge che è stata costruita insieme alle associazioni pacifiste e cattoliche che dice dove è possibile porre in essere un commerci di armi. Si tratta di un testo, per il quale ogni anno esiste un elenco trasparente che dice a quali stati vanno queste forniture, che ha ispirato un regolamento europeo sul tema”. Mazzeo ha poi chiesto, esplicitando il proprio scetticismo in merito, se l’acquisto degli aerei da combattimento F-35 sia o meno utile al paese: “La questione è se deve esistere l’aeronautica oppure no - ha risposto il ministro - A chi mi dicesse no agli F-35 per un altro velivolo risponderei che bisogna intavolare una discussione tecnica, mentre se mi si dicesse solo no agli F-35, risponderei che si decida se si vuole chiudere l’aeronautica o no”.

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