Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

 I procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti pubblici diventeranno più facili, con l’introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, «finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi l'esercizio dell'azione disciplinare». Non solo. Arrivano controlli più severi in caso di assenza per malattia dei dipendenti pubblici, «con attribuzione della relativa competenza all'Istituto nazionale di previdenza sociale». E si va verso il superamento degli automatismi per la carriera dei dirigenti, che sarà legata agli «esiti della valutazione». Lo prevedono gli emendamenti del relatore Giorgio Pagliari (Pd) concordati con il governo alla legge delega di riforma della Pa.

Verso superamento automatismi per carriera dirigenti - La carriera dei dirigenti pubblici sarà ancorata a valutazioni di merito e non più agli automatismi. «Superamento degli automatismi nel percorso di carriera e costruzione dello stesso in funzione degli esiti della valutazione» è infatti il titolo dell'emendamento sulla dirigenza pubblica firmato dal relatore alla delega di riforma della Pa. 

Stretta su visite fiscali, compenza va a Inps In arrivo anche controlli più severi in caso di assenza per malattia dei dipendenti pubblici. Lo prevede un emendamento del relatore al ddl delega sulla Pa, che impegna il governo a una «riorganizzazione delle funzioni in materia di accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio per malattia» al fine di «garantire l'effettività del controllo, con attribuzione della relativa competenza all'Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps)». 

Madia: sì a rafforzamento procedimento disciplinare 
Nella pubblica amministrazione «licenziare è possibile» ma «noi adesso inseriamo un criterio di delega che vuole rafforzare la normativa, in modo che non ci siano più blocchi al procedimento discplinare». Così il ministro della Pa, Marianna Madia, in occasione della presentazione degli emendamenti al ddl Pa al Senato. Uno di questi punta all’introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, «finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi l'esercizio dell'azione disciplinare». 
Per il ministro «anche sullo scarso rendimento occorre garantire un concreto esercizio». I numeri, ha spiegato Madia, «fanno capire che licenziare nella Pa è possibile: su più di 6mila procedimenti, 1/4 si è chiuso con una sanzione grave (licenziamento o sospensione).

Nella Pa verso regola reintegro per disciplinari illegittimi Nel pubblico impiego in caso di licenziamento disciplinare illegittimo «secondo me bisogna prevedere sempre il reintegro. Anche perchè c'è un rischio di spoil-system, di tipo politico, che in un'azienda non c'è», ha spiegato ancora il ministro, che ha aggiunto: «questo è l'unico punto vero di differenza con il privato». E ha ribadito: «E' assolutamente evidente che il Jobs Act non si applica al pubblico impiego, è un provvedimento per il settore privato». 

Fonte: il sole24 ore

 

Argomento: 
Pubblico Impiego