Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

“È una vergogna per l’Italia che la nave Diciotti della Guardia Costiera sia tenuta in stallo in mezzo al Mediterraneo senza che le venga concesso un porto. È un’offesa che Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli infliggono ai militari italiani, responsabili di avere fatto il loro dovere salvando la vita a 190 naufraghi”. Lo scrive in un post su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ribadisce la sua “solidarietà alla Guardia costiera” domandandosi se “non debbano intervenire le massime cariche dello Stato” per trovare una soluzione definitiva all’approdo della nave che ha a bordo 177 migranti"

“Uno stallo imbarazzante. La nave Diciotti è una nave militare dello Stato italiano e le viene impedito di ormeggiare in un porto italiano!”: così il primo luogotenente Antonello Ciavarelli, delegato Cocer della Guardia costiera italiana, definisce al Corriere della Sera la vicenda della Diciotti, al quinto giorno in rada davanti a Lampedusa con 177 migranti a bordo. “Noi militari ovviamente obbediamo al governo – ha sottolineato Ciavarelli – però ci aspettiamo anche una politica più risoluta nel dare disposizioni!” Anche perché se “i 177 migranti per ora sono tranquilli e i colleghi a bordo mi scrivono su WhatsApp che tutto va bene, è risaputo che se le stesse persone capissero che li vogliamo riportare in Libia o trasbordare su un’altra nave diretta in Libia, ecco che sarebbero disposti a tutto, anche al suicidio”.

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“È una vergogna per l’Italia che la nave Diciotti della Guardia Costiera sia tenuta in stallo in mezzo al Mediterraneo senza che le venga concesso un porto. È un’offesa che Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli infliggono ai militari italiani, responsabili di avere fatto il loro dovere salvando la vita a 190 naufraghi”. Lo scrive in un post su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ribadisce la sua “solidarietà alla Guardia costiera” domandandosi se “non debbano intervenire le massime cariche dello Stato” per trovare una soluzione definitiva all’approdo della nave che ha a bordo 177 migranti.

“Uno stallo imbarazzante. La nave Diciotti è una nave militare dello Stato italiano e le viene impedito di ormeggiare in un porto italiano!”: così il primo luogotenente Antonello Ciavarelli, delegato Cocer della Guardia costiera italiana, definisce al Corriere della Sera la vicenda della Diciotti, al quinto giorno in rada davanti a Lampedusa con 177 migranti a bordo. “Noi militari ovviamente obbediamo al governo – ha sottolineato Ciavarelli – però ci aspettiamo anche una politica più risoluta nel dare disposizioni!” Anche perché se “i 177 migranti per ora sono tranquilli e i colleghi a bordo mi scrivono su WhatsApp che tutto va bene, è risaputo che se le stesse persone capissero che li vogliamo riportare in Libia o trasbordare su un’altra nave diretta in Libia, ecco che sarebbero disposti a tutto, anche al suicidio”.

Il luogotenente ha riferito quindi di messaggi ricevuti da “tanti colleghi per esprimere disagio” anche a fronte “di attacchi ingiusti” mossi sui social, tra cui quelli in cui “il nostro operato viene paragonato a quello degli scafisti”. Per Ciavarelli “chi ha bisogno di aiuto in mare non può aspettare! Perciò l’auspicio è che la politica italiana e quella internazionale decidano in fretta su come affrontare i flussi migratori. Senza lasciare il cerino acceso in mano ai guardacoste italiani”. Intanto si preannuncia un possibile sblocco della situazione a breve. Il ministro dell’Interno Salvini ha parlato ad Agorà su Rai Tre. “La Diciotti può anche sbarcare in Italia a patto che i 177 migranti a bordo siano suddivisi tra i Paesi della Ue secondo quello spirito di solidarietà europea sin qui affermato solo a parole”, ha affermato il ministro. “Noi in questi anni abbiamo accolto oltre 700mila migranti, è ora che anche gli altri facciano la loro parte”, ha concluso.

Argomento: 
Attualità e Politica