Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Il rinnovo del contratto degli statali, fermo dal 2010, contribuisce ad assorbire più della metà delle risorse in Manovra (Legge di Stabilità 2018), clausole per la sterilizzazione dell’IVA a parte: si tratta di 2 miliardi su 3,8 totali. Questa ripartizione si configura tuttavia come atto dovuto: la sentenza della Corte Costituzionale che impone lo sblocco risale ormai al 2015. Il ministro per la Funzione Pubblica Marianna Madia assicura che l’aumento sarà di 85 euro lordi al mese come previsto. E che il problema della compatibilità tra 85 euro e bonus Renzi da 80 euro è stato risolto: i dipendenti fino a 26mila euro di reddito potranno tenersi entrambi. Rimane da sciogliere il nodo sugli altri dipendenti statali, soprattutto quelli di Enti locali (450mila dipendenti) e sanità (circa 550mila dipendenti): l’adeguamento di questi contratti grava infatti sui bilanci dei singoli Enti, che tuttavia sono a corto di fondi e li chiedono. La partita potrebbe valere in generale 5 miliardi di euro.

 

Il rilancio da parte del ministro Madia è giunto  immediatamente dopo la conferenza stampa di presentazione della Manovra, in cui sia il premier Paolo Gentiloni sia il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno garantito l’arrivo dei soldi aggiuntivi che servono per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. I nuovi contratti, assicura il ministro, seguiranno i contenuti dell’intesa del 30 novembre scorso, che prevede gli aumenti medi da 85 euro e la clausola con cui si evita di far uscire dal raggio d’azione del bonus Renzi chi lo riceve oggi. Non sono circolate cifre definitive, anche perché le tabelle della Manovra sono ancora in divenire e lo saranno ancora per altri giorni. Come affermato in precedenza, al Pubblico Impiego saranno dedicati circa 2 miliardi, che si aggiungono agli 1,2 miliardi già messi da parte con le due ultime leggi di bilancio e ai 510 milioni per forze armate e sicurezza.

Argomento: 
Attualità e Politica