Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

legge stabilitàIl disegno di legge del governo ha iniziato il suo iter in Commissione il 4 novembre ed è proseguito il 5. Le Commissioni competenti in sede consultiva sono chiamate a concludere il proprio esame entro oggi 6 novembre, mentre la Commissione bilancio dovrà concludere l'esame in sede referente entro giovedì 20 novembre, in modo da consentire l'inizio della discussione dei provvedimenti in Assemblea per lunedì 24 novembre. Nella relazione presentata dal governo - che pubblichiamo - si legge tra l'altro che: "lo sblocco del trattamento economico dei dipendenti pubblici di cui all'articolo 21, comma 3, viene effettivamente assicurato dal 1° gennaio 2015, consentendo, per il personale delle Forze armate, la corresponsione degli effetti economici delle promozioni, della cosiddetta «omogeneizzazione» e dell'assegno funzionale. Ad oggi rimane esclusa la sola corresponsione delle classi/scatti biennali spettanti al personale dirigente che, peraltro, per lo specifico comparto difesa e sicurezza, comporterebbe un onere ulteriore di circa 15.000.000 milioni. Quanto all'abrogazione delle norme del codice dell'ordinamento militare sulle «promozioni alla vigilia» - prosegue la relazione - si ritiene che effettivamente possano essere fatte salve almeno quelle a seguito di decesso per causa di servizio.
non risulta soggetto ad alcuna abrogazione, né esplicita né implicita, il diverso istituto denominato «dei sei scatti». ...

Commissione Difesa camera - Il resoconto del 4 Novembre 2014.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). 
C. 2679-bis Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. 
C. 2680 Governo.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017. 
(Relazione alla V Commissione). 
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

  Elio VITO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. 
  Ricorda, quindi, che ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del regolamento, nelle Commissioni è sospesa ogni attività legislativa fino alla conclusione dell'esame dei provvedimenti in titolo e che per tutta la sessione di bilancio sono altresì sospese le deliberazioni in sede legislativa e le deliberazioni
finali in sede referente, salvo il caso di provvedimenti cosiddetti dovuti, ossia i disegni di legge di conversione di decreti-legge, i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali e di ricezione e attuazione di atti normativi delle Comunità europee o di progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea. 
  Avverte che, secondo quanto comunicato dalla Presidente della Camera, le Commissioni competenti in sede consultiva sono chiamate a concludere il proprio esame entro giovedì 6 novembre, mentre la Commissione bilancio dovrà concludere l'esame in sede referente entro giovedì 20 novembre, in modo da consentire l'inizio della discussione dei provvedimenti in Assemblea per lunedì 24 novembre. 
  Per quanto riguarda il termine per l'approvazione della relazione della Commissione difesa, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di tentare di concludere l'esame entro la giornata di domani, mercoledì 5 novembre, in considerazione del fatto che a partire da giovedì 6 novembre avranno luogo i lavori della Conferenza PESC-PSDC. 
  Ricorda che l'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione della Commissione sulle parti di propria competenza del disegno di legge di stabilità e del disegno di legge di bilancio, la quale sarà trasmessa alla Commissione bilancio unitamente agli emendamenti o agli ordini del giorno eventualmente approvati. La Commissione dovrà inoltre nominare un relatore, che potrà partecipare alle sedute della Commissione bilancio per riferirvi. 
  Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di stabilità, ricorda che quelli riguardanti parti del provvedimento di competenza esclusiva di una singola Commissione devono essere presentati in tale Commissione, fermo restando che per prassi è ammessa la presentazione degli stessi direttamente in Commissione bilancio. Ove approvati, gli emendamenti presentati nelle Commissioni di settore saranno inclusi nelle rispettive relazioni; ove respinti, dovranno invece essere ripresentati alla Commissione bilancio, ai fini del successivo iter, in quanto in Assemblea non potranno essere presentati emendamenti nuovi, cioè non presentati già alla Commissione bilancio, con l'eccezione di quelli riferiti alle parti del provvedimento modificate in sede referente. 
  Regole analoghe valgono per gli emendamenti al disegno di legge di bilancio: quelli recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva competenti in relazione allo stato di previsione. Possono essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nelle relazioni delle Commissioni, mentre quelli respinti dovranno essere ripresentati alla Commissione bilancio, al fine di consentirne il successivo iter in Assemblea. 
  Rammenta, inoltre, che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva è effettuata dai presidenti delle Commissioni – prima che gli emendamenti vengano esaminati – secondo le previsioni del regolamento e della legislazione vigente in materia, che dettano regole più restrittive di quelle ordinarie, con riguardo sia ai limiti di contenuto, sia agli obblighi di copertura finanziaria. 
  Per quanto riguarda gli ordini del giorno, fa presente che presso le singole Commissioni di settore devono essere presentati tutti quelli riferiti alle parti di rispettiva competenza di ogni Commissione. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio; gli ordini del giorno respinti o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
Informa la Commissione, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti in Commissione bilancio è fissato alle ore 13 di venerdì 7 novembre.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, esprime l'avviso che i tempi a disposizione della Commissione – e in generale delle Commissioni di settore – per l'esame dei provvedimenti in titolo siano eccessivamente ristretti a fronte della delicatezza e complessità degli stessi provvedimenti e invita pertanto la presidenza e l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, a valutare la possibilità di stabilire tempi di discussione più ampi. 
  Quindi, introducendo l'esame, ricorda che la manovra di bilancio si compone – come previsto dalla riforma della contabilità pubblica introdotta con la legge n. 196 del 2009 – del disegno di legge di stabilità, che sostituisce il precedente disegno di legge finanziaria, e del disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato, che illustra le entrate e le spese dello Stato relative al triennio di riferimento della manovra finanziaria. 
  Passando quindi al disegno di stabilità, segnala che il provvedimento – anche dopo gli stralci disposti dalla Presidente della Camera, che hanno riguardato diverse disposizioni d'interesse della Commissione – reca numerose misure di razionalizzazione e di riduzione della spesa concernenti il comparto della difesa, con particolare riferimento al personale. 
  Seguendo l'ordine dell'articolato, rileva che una prima disposizione di grande interesse per la Commissione è contenuta nell'articolo 17. Si tratta del comma 12, che rifinanzia il Fondo per le missioni internazionali di pace, nella misura di 850 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016. Sul pertinente capitolo di bilancio (allocato nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze) sono stanziati attualmente poco meno di 50 milioni, cui si andrebbero ad aggiungere, per effetto di questo comma 12, ulteriori 850 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016. 
  È stato invece stralciato il comma 20, che prorogava per il triennio 2015-2017 la possibilità, prevista dall'articolo 3 del decreto-legge n. 136 del 2013 fino al 31 dicembre 2014, per i prefetti delle province della Campania di avvalersi di un contingente di militari messo a disposizione dalle autorità militari a fini di contrasto dei delitti della criminalità organizzata e ambientale nel territorio della cosiddetta «terra dei fuochi». La disposizione confluirà in un autonomo disegno di legge. 
  Passando poi all'articolo 21, rileva che questo reca una serie di disposizioni in materia di pubblico impiego, alcune delle quali riguardanti il personale del comparto della difesa. In particolare, il comma 3 proroga al 31 dicembre 2015 le disposizioni che prevedono – per quanto di interesse della Commissione – il blocco degli automatismi stipendiali del personale dirigente delle Forze armate. La proroga non riguarda le disposizioni di cui all'articolo 9, comma 1 (blocco del trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti), comma 2 (riduzione del 10 per cento delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri), comma 2-bis (blocco del trattamento accessorio all'ammontare erogato nel 2010), comma 21, terzo e quarto periodo (blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera, per il personale contrattualizzato e non contrattualizzato), del decreto-legge n. 78 del 2010. 
  A questo proposito, ritiene doveroso, da parte del Governo, chiarire se il combinato disposto delle disposizioni riguardanti questa materia garantisca gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'incontro con i rappresentanti del comparto difesa-sicurezza, ovvero che dal 1o gennaio 2015 saranno corrisposti gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali e i trattamenti di omogeneizzazione derivanti dall'anzianità di servizio. 
  Rileva poi che il comma 4 dell'articolo 21 abroga le norme del codice dell'ordinamento militare – si tratta degli articoli
1076, 1077, 1082 e 1083 – che prevedono il conferimento di talune promozioni al personale militare all'atto della cessazione dal servizio per limite di età o perché dichiarato non più idoneo al servizio per causa di servizio ovvero a seguito di decesso per causa di servizio. 
   Al riguardo ritiene opportuno un chiarimento in merito alla scelta di non prevedere le promozioni per i militari deceduti per causa di servizio, osservando che potrebbe essere il caso di valutare separatamente le fattispecie che vengono ad essere eliminate. 
  È, altresì, disposta l'abrogazione del comma 260 della legge n. 266 del 2005, che prevede analoghe promozioni per dirigenti generali e dirigenti superiori della Polizia di Stato. Secondo quanto riportato nella relazione tecnica, le promozioni oggetto di abrogazione hanno effetti economici sia sul trattamento pensionistico che su quello di buonuscita. La relazione chiarisce anche che per le Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, gli ufficiali in servizio beneficiano già del trattamento economico del grado superiore, per effetto della omogeneizzazione stipendiale che opera sino al grado di Colonnello e gradi equivalenti, e pertanto la promozione non ha conseguenze economiche. Invece, per i gradi di Generale di Divisione (con promozione a Generale di Corpo d'Armata e gradi equivalenti) e Generale di Brigata (con promozione a Generale di Divisione e gradi equivalenti), la promozione alla vigilia determina l'attribuzione dei predetti benefici economici (pensione e buonuscita). Per quanto attiene invece al personale appartenente ai ruoli dei sottufficiali, la promozione alla vigilia nella quasi totalità dei casi non produce effetti economici in quanto al momento dell'accesso al trattamento pensionistico riveste già il grado apicale e quindi non è promuovibile ulteriormente. La relazione tecnica stima, come effetto delle misure di questo comma 4, un risparmio crescente negli anni, da 975 mila euro nel 2015 a 3.975 mila euro nel 2020. 
  Il comma 5 del medesimo articolo 21 dispone, invece, una riduzione, a decorrere dall'anno 2015, dell'indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare: più precisamente l'indennità – che attualmente è pari al 70 per cento della differenza tra il trattamento di quiescenza percepito e il trattamento economico spettante nel tempo al pari grado in servizio dello stesso ruolo e con anzianità di servizio corrispondente a quella effettivamente posseduta dal militare all'atto del collocamento in ausiliaria – viene ridotta al 50 per cento della stessa differenza. 
  La relazione tecnica stima risparmi pari a 5 milioni di euro nel 2015, 15 milioni nel 2016, 25 milioni nel 2017, 35 milioni nel 2018 e 40 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. 
  In merito, chiede al Governo conferma della stima dei risparmi attesi, che a suo avviso andrebbero ridimensionati in considerazione del fatto che il personale in servizio non riceve incrementi retributivi, per il noto blocco degli stessi, mentre il personale che accede all'ausiliaria è composto essenzialmente dal numero limitato degli ufficiali. 
  Procedendo con l'analisi dell'articolo 21, rileva che il comma 6 dispone la riduzione del 50 per cento degli importi previsti dagli articoli 1803 e 1804 del codice dell'ordinamento militare, che regolano gli incentivi da riconoscere agli ufficiali piloti in servizio e al personale addetto al controllo del traffico aereo (la disposizione riguarda anche gli ufficiali in servizio permanente della Guardia di finanza ammessi ai costi di pilotaggio). La relazione tecnica, precisa che il primo intervento «si propone di ridurre alla metà, gli importi attualmente in vigore per le predette rafferme – circa 13.000 euro lordo dipendente a biennio per i piloti e 8.000 euro lordo dipendente a biennio per i controllori del traffico aereo». 
  Il comma 7 dispone invece l'abrogazione delle norme che consentono al personale posto in quiescenza di percepire in un'unica soluzione il valore corrispondente alle rafferme biennali non contratte per raggiungimento dei limiti di età.

Quanto agli effetti finanziari, la relazione tecnica precisa che il risparmio atteso «è valutabile in 3,5 milioni di euro, lordo, corrispondente al 50 per cento delle risorse destinate al pagamento delle indennità in questione, comprensivi degli oneri riflessi, appostate sul bilancio della Difesa per l'anno 2015». 
  Una particolare attenzione meritano, poi, le disposizioni di cui ai commi 9 e 10 dello stesso articolo 21, riguardanti le risorse destinate ai provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare e delle Forze di polizia previsti dall'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. 
  In particolare, il comma 10 dispone la riduzione di 119 milioni di euro per l'anno 2015 dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, relativa al finanziamento dei provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare e delle Forze di polizia. La relazione tecnica prevede conseguentemente un effetto positivo sui saldi di finanza pubblica pari a 119 milioni per il 2015. 
  Il comma 11 dispone, invece, il versamento all'entrata del bilancio dello Stato nel 2015 delle somme disponibili in conto residui per gli anni 2011, 2012 e 2013 e 2014, relative alle autorizzazioni di spesa per il finanziamento dei provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare della difesa con quello delle Forze di polizia. 
  In relazione alla disposizione in esame, tenuto conto che diversi interventi normativi che hanno interessato la Difesa hanno trovato copertura a valere sulla riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui al citato articolo 3, comma 155, della legge finanziaria per il 2004, ritiene che potrebbe essere utile che il Governo chiarisse quali sono le risorse ancora disponibili per le finalità originarie. 
  Quanto ai commi 15-20 dell'articolo 21, che recavano disposizioni in materia di rappresentanza militare, ricorda che essi sono stati stralciati dalla Presidenza della Camera e che confluiranno pertanto in un autonomo disegno di legge. 
  Richiama quindi l'attenzione sull'articolo 24, che dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio sia in termini di competenza sia di cassa degli stati di previsione dei singoli Ministeri a decorrere dall'anno 2015. Per quanto riguarda il Ministero della difesa, si tratta di un taglio di 504,5 milioni per il 2015, di 614,9 milioni per il 2016 e di 611,6 milioni per il 2017. Il taglio riguarda soprattutto il Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» (-497 milioni nel 2015). 
  A proposito di questo articolo, osserva che i fondi per l'esercizio sono già largamente insufficiente e che andrebbe pertanto valutata la possibilità di ottenere risparmi in altri settori della Difesa. 
  Venendo all'analisi dell'articolo 31, rileva che anche questo reca molteplici misure di razionalizzazione di interesse della Commissione difesa. 
  In particolare, il comma 1 prevede l'abrogazione del comma 4 dell'articolo 1 della legge n. 86 del 2001, in base al quale determinate categorie di dipendenti hanno diritto a un'indennità di trasferimento quando rientrano in Patria dopo essere stati impiegati all'estero presso enti od organismi internazionali ovvero presso delegazioni o rappresentanze militari nazionali costituite all'estero, enti, comandi od organismi internazionali, ai sensi dell'articolo 1808 del codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010. Si tratta, in particolare, del personale volontario coniugato, del personale in servizio permanente delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, degli ufficiali e sottufficiali piloti di complemento in ferma dodecennale, del personale appartenente alla carriera prefettizia. L'indennità è prevista dal comma 1 dell'articolo 1 della citata legge n. 86 del 2001, ed è pari a trenta diarie di missione in misura intera per i primi dodici mesi ed in misura ridotta del 30 per cento per i secondi dodici mesi.

  Come precisato nella relazione tecnica, «tenuto conto del numero medio annuo di rientri in Patria, il presente intervento comporta un risparmio di 7 milioni di euro in termini di saldo netto da finanziare a decorrere dal 2015». 
  Il comma 2 dell'articolo 31 fissa, invece, in quattro anni la durata della permanenza all'estero del personale militare ivi chiamato a ricoprire determinati incarichi. Il risparmio stimato dalla relazione tecnica è di 1,6 milioni di euro l'anno, riferito a spese di trasporto mobili e masserizie, spese vive di trasferimento, prima sistemazione da e per l'estero. 
  In relazione alla formulazione di questo comma, anche al fine di evitare possibili dubbi interpretativi, ritiene che andrebbe valutata l'opportunità di indicare espressamente la natura del termine. Al riguardo, dalla relazione tecnica sembra evincersi che si tratti di un termine minimo di permanenza all'estero e ciò in quanto, si legge nella relazione «l'intervento è diretto a ridurre le rilevanti spese legate al rimborso spettante al personale trasferito all'estero per il trasporto dei mobili e delle masserizie, ai sensi dell'articolo 19, comma 1, della legge 18 dicembre 1973, n. 836, ciò attraverso il prolungamento della permanenza all'estero dell'interessato dagli ordinari attuali tre anni a quattro anni. Tale modifica – prosegue la relazione tecnica – comporta un rallentamento negli avvicendamenti valutato in circa 330 unità annue, rispetto al volume attuale che si attesta intorno alle 450 unità (mandato su base triennale), con un conseguente diminuzione dei movimenti di circa 120-130 unità». 
  Sempre l'articolo 31, al comma 3, abroga l'articolo 565-bis del codice dell'ordinamento militare, concernente i corsi di formazione svolti nell'ambito delle iniziative per la diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni (la cosiddetta «Mini naya»). Il risparmio derivante dall'abrogazione in esame è valutato in circa 0,53 milioni di euro annui a decorrere dal 2015. 
  Il comma 4 dell'articolo 31 novella l'articolo 1461 del codice dell'ordinamento militare al fine di precisare che la medaglia mauriziana – onorificenza conferita al compimento di cinquant'anni di servizio militare – non è coniata in oro. La relazione tecnica chiarisce che la medaglia sarebbe di bronzo con bagno galvanico in oro. Il risparmio stimato è pari a 0,5 milioni di euro dal 2015. 
  Il comma 5 esclude la possibilità per il Ministero della difesa di procedere al rinnovo dei contratti di trasporto collettivo in essere con linee bus affidate a terzi per le esigenze del personale della difesa. La norma in esame, in particolare, precisa che non possono essere esperite nuove gare per l'affidamento del servizio; e non può essere esercitata la facoltà di rinnovo anche nel caso in cui tale facoltà fosse prevista in origine negli atti di gara (articolo 57, comma 5, lettera b) del decreto legislativo n. 163 del 2006). Il risparmio è quantificato in 0,25 milioni di euro annui a decorrere dal 2015, pari agli oneri sostenuti per il precedente contratto. 
  Al riguardo ritiene opportuno che il Governo chiarisca in questa sede di quali contratti si tratta e quali saranno le conseguenze sul trasporto del personale in questione. 
  A loro volta i commi 6 e 7 riducono da 55 a 6 gli alloggi di servizio connessi all'incarico con locali di rappresentanza (ASIR). Secondo quanto precisato dalle norme in esame, a decorrere dal 1o gennaio 2015 gli incarichi che comportano obblighi di rappresentanza sono quelli di Capo di stato maggiore della Difesa, Capo di stato maggiore di Forza armata, incluso il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Segretario generale della Difesa. Nella relazione tecnica il risparmio è quantificato in 0,84 milioni di euro annui a decorrere dal 2015 ed è riconducibile al venire meno dell'esigenza di garantire, attraverso l'affidamento a ditte esterne, i servizi legati all'attività di rappresentanza, quali la pulizia dei locali e il confezionamento e la somministrazione dei pasti in occasione di incontri di rappresentanza con alte cariche nazionali e internazionali, nonché di acquisire e manutenere gli elementi di arredo. 
  Sempre all'articolo 31, sono di interesse della Commissione i commi da 11 a 14. Il comma 11 prevede che, ai fini dell'applicazione dell'istituto dell'aspettativa per riduzione quadri, si tenga conto, per il computo delle eccedenze, anche degli ufficiali che ricoprano specifichi incarichi internazionali all'estero, individuati con decreto del Ministro della difesa. In relazione agli effetti finanziari, la relazione tecnica stima un risparmio di spesa quantificato in 1,5 milioni di euro a decorrere dal 2015. 
  Il comma 12 dispone la riduzione del 10 per cento, a partire dal 1o gennaio 2015, della dotazione organica complessiva del personale civile della difesa degli uffici degli addetti militari all'estero presso le rappresentanze diplomatiche e militari. Nella relazione tecnica viene precisato che è atteso un risparmio lordo quantificato in 150.000 euro a decorrere dal 2015. 
  Il comma 13 dispone la riduzione del 20 per cento dell'attuale contingente di personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione del Ministro della difesa. La relazione tecnica stima un risparmio di spesa di circa 0,4 milioni di euro annui a decorrere dal 2015, «tenuto conto che il costo medio annuo, al netto degli oneri di contribuzione, riferito all'indennità di diretta collaborazione, è pari a circa 13.000 euro». 
  Il comma 14 dispone la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa alla fissazione delle dotazioni organiche e delle consistenze degli ufficiali, dei sottufficiali e dei volontari dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, nonché quelle a disposizione per le consistenze dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto. Nella relazione tecnica si chiarisce che «gli effetti complessivi di risparmio sono variabili negli anni in relazione agli oneri indicati dagli articoli 582 e 583. Gli effetti di risparmio attesi sono di 66 milioni nel 2015, crescenti fino a quasi 94 milioni nel 2017. 
  Al riguardo ritiene opportuno valutare l'impatto della previsione sulla quantità dei volontari delle Capitanerie di porto, tenendo presente che non sono venuti meno gli impegni di soccorso in mare, anche dopo le recenti decisioni concernenti l'operazione denominata Frontex. 
  Segnala, ancora, che rivestono indubbio interesse per la Commissione anche le disposizioni oggetto dei commi 15-18 dell'articolo 21, in materia di immobili della difesa, le quali prevedono che il Ministero della difesa, attraverso la dismissione di immobili in proprio uso, inclusi quelli di carattere residenziale, realizzi introiti tali da determinare un miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017. 
  Al riguardo evidenzia che occorre confermare la necessità di ristorare con una quota economica i comuni interessati dalla norma, come previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 133 del 2014. 
  Le richiamate disposizioni prevedono, poi, che i proventi delle dismissioni vengano versati all'entrata del bilancio dello Stato e che ad essi non si applichino le disposizioni in materia di riassegnazione allo stato di previsione della spesa del Ministero medesimo, di cui agli articoli 306, comma 3, ultimo periodo e 307, comma 10, lettera d), primo periodo, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, fino alla concorrenza dei citati importi, restando acquisiti all'erario. 
  Sempre al fine di conseguire l'obiettivo del miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017, i commi 16 e 17 dispongono che gli alloggi liberi e le unità immobiliari qualificate di particolare pregio siano posti in vendita con uno sconto sul prezzo di base d'asta pari al 20 per cento. Inoltre, il Ministero della difesa è autorizzato a cedere a titolo oneroso, previa intesa con l'Agenzia del demanio, immobili liberi, anche residenziali, a fondi comuni di investimento immobiliare, e prioritariamente a quelli gestiti dalla società a capitale pubblico. 
  A questo proposito ritiene che debba essere approfondito il ruolo del comune competente, anche per evitare che un immobile possa essere inserito tra quelli cedibili ai fondi di investimento senza che il comune competente per territorio ne sia informato. Si tratta di immobili che la Difesa può non inserire nella lista di cui all'articolo 26 comma 2, del decreto-legge n. 133 del 2014. I comuni interessati, però, devono avere un ruolo in questa fase, in particolare per quanto concerne l'eventuale nuova destinazione d'uso. Pertanto, è da valutare l'opportunità di prevedere l'assunzione del parere preventivo del comune nel quale ricade l'immobile. 
  Segnala, infine, che il comma 19 dell'articolo 31 abroga l'articolo 1095 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il quale attribuisce agli ufficiali appartenenti ai ruoli indicati nel medesimo articolo (e cioè l'ufficiale più anziano dell'Arma dei trasporti e dei materiali, del Corpo di commissariato e dei Corpi di sanità dell'esercito, della marina e dell'aeronautica, oltre che del Corpo delle Capitanerie di porto) il grado di tenente generale o corrispondente in sovrannumero rispetto alle dotazioni organiche previste, a condizione che gli interessati abbiano maturato un periodo di permanenza minima pari a un anno nel grado di maggiore generale. La relazione tecnica prevede un risparmio in termini di spesa per redditi di 50 mila euro nel 2015, crescenti negli anni successivi, fino a circa 202.000 euro annui a regime, nel 2021. 
  Ricorda infine che è stato stralciato il comma 20 dell'articolo 31, che riguardava l'Agenzia industrie difesa (AID), il quale confluirà in un autonomo disegno di legge. 
  Passando al disegno di legge di bilancio, ricorda che esso è impostato per missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, e per programmi, che definiscono le specifiche finalità di spesa perseguite all'interno di ciascuna missione. Come noto, a seguito della nuova classificazione del bilancio dello Stato, al Ministero della difesa sono assegnate quattro missioni (Difesa e sicurezza del territorio, Ricerca e innovazione, Servizi istituzionali, Fondi da ripartire), che si articolano complessivamente in dieci programmi. 
  Le disposizioni del disegno di legge di bilancio di interesse della Commissione Difesa sono rinvenibili agli articoli 11 e 17. 
  Per quanto riguarda l'articolo 11, il comma 1 autorizza l'impegno ed il pagamento delle spese del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015, in conformità a quanto specificato nello stato di previsione (Tabella n. 11). L'articolo reca inoltre disposizioni di natura meramente contabile, volte a regolare modalità di gestione ovvero determinazioni quantitative che le leggi vigenti rinviano alla legge di bilancio annuale. In particolare, i commi da 2 a 5, stabiliscono, rispettivamente: il numero massimo degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media per l'anno 2015; la consistenza organica degli allievi ufficiali delle Forze amate, compresa l'Arma dei carabinieri, degli allievi delle scuole sottoufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, e, infine, degli allievi delle scuole militari. Il comma 6, invece, estende le disposizioni sulla conservabilità dei fondi previste dalla legge di contabilità generale dello Stato per le spese in conto capitale anche alle spese per accordi internazionali afferenti alle infrastrutture multinazionali della NATO e a quelle per l'ammodernamento e il rinnovamento, mentre il comma 7 consente di applicare alle spese per infrastrutture multinazionali della NATO le procedure NATO di esecuzione delle gare internazionali emanate dal Consiglio atlantico. Il comma 8 approva l'elenco dei capitoli di spesa per i quali è possibile effettuare prelevamenti dai fondi a disposizione delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri. Il comma 9 prevede la riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della difesa delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dal CONI e destinate alle attività sportive del personale militare e civile della difesa. Da ultimo, il comma 10 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere alla riassegnazione ai pertinenti capitoli del programma «Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e sicurezza» delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dalla Banca d'Italia per i servizi di vigilanza e custodia resi dal personale dell'Arma stessa. 
  Quanto all'articolo 17, che riporta disposizioni diverse tese a confermare alcune forme di flessibilità nella gestione degli stanziamenti di bilancio – oltre al comma 7, che prevede la possibilità di utilizzare come residui nell'esercizio successivo le risorse finanziarie non utilizzate alla chiusura dell'esercizio 2015 relative ai fondi destinati all'incentivazione del personale dello Stato, tra cui quello delle Forze armate, nonché a quelli destinati alla corresponsione del trattamento economico accessorio del personale dirigenziale – rileva il comma 17 che prevede che le risorse finanziarie iscritte nei fondi per il finanziamento degli assegni una tantum previsti in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco dal decreto-legge n. 78 del 2010, siano ripartite con decreti del Ministro competente. 
  Passando all'esame dei dati quantitativi del bilancio di previsione a legislazione vigente – sul quale incideranno le misure della manovra fatta con la legge di stabilità – evidenzia che gli stanziamenti complessivi in termini di competenza recati dallo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 2015 (tabella n. 11) sono pari a 19 miliardi e 776,8 milioni di euro, corrispondenti al 3,3 per cento delle spese finali dello Stato, con un decremento di 535,5 milioni rispetto al bilancio previsionale 2014. Le autorizzazioni di cassa ammontano, invece, a 21 miliardi e 126,08 milioni di euro, in aumento di 455,9 milioni di euro rispetto alle previsioni della legge di bilancio dell'anno precedente, pari a 20 miliardi e 670 milioni. 
  Con riferimento, invece, alle previsioni assestate per il 2014, evidenzia che lo stanziamento relativo al bilancio di competenza ammonta a 20 miliardi e 899,7 milioni di euro, mentre le autorizzazioni di cassa assestate sono pari a 21 miliardi e 200 milioni. Rispetto al dato assestato si registra quindi un decremento in termini di competenza di quasi 1.123 milioni di euro. 
  Ne consegue che per l'esercizio finanziario 2015, il rapporto tra gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa e il PIL previsionale è stimato all'1,2 per cento, in decremento rispetto al 2014 (quando era l'1,24 per cento del PIL previsto). 
  Per quanto riguarda le risorse destinate all'attività propria delle Forze armate, ossia alla «funzione difesa», esse assommerebbero per il 2015 a circa 13,5 miliardi, in diminuzione di circa 498 milioni di euro rispetto al bilancio previsionale dell'anno precedente. All'interno di questa voce, circa 9 miliardi e 739 milioni di euro sono costituiti dalle spese per il personale, con un incremento del 2,40 per cento rispetto al 2014; le spese per l'esercizio ammontano invece a circa 1 miliardo e 170 milioni di euro, con una diminuzione del 12,92 per cento rispetto alle previsioni iniziali per il 2014; infine, agli investimenti risultano assegnati circa 2 miliardi e 668 milioni di euro, con una diminuzione di circa 552 milioni di euro (-17,14 per cento) rispetto allo stanziamento del 2014. 
  Il rapporto Funzione Difesa/PIL per l'esercizio finanziario 2015 è pertanto stimato intorno allo 0,83 per cento, in decremento rispetto al 2014, quando è stato pari allo 0,88 per cento. 
  Al riguardo, fa presente che la nota integrativa al disegno di legge di bilancio precisa che tali previsioni di spesa saranno destinate a sostenere la prosecuzione dei programmi di investimento già approvati anche a livello internazionale, rendendo quasi impossibile l'avvio di nuovi. 
  Per quanto riguarda invece la «funzione sicurezza del territorio», relativa alle spese per l'Arma dei carabinieri, questa vede assegnati, per il 2015, circa 5 miliardi e 653 milioni – in lieve decremento (-0,6 per cento) rispetto alle previsioni
iniziali per il 2014 – in gran parte assorbiti dalle spese per il personale. 
  Per quanto riguarda, poi, gli stanziamenti rinvenibili in altri stati di previsione – che vengono illustrati per completezza d'informazione, avendo interesse per la Commissione difesa – evidenzia che nello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle finanze è presente il fondo per le missioni internazionali di pace, che come già ricordato viene incrementato di 850 milioni di euro per il proseguimento della partecipazione italiana a missioni internazionali per gli anni 2015 e 2016, dall'articolo 17, comma 12, del disegno di legge di stabilità. 
  Rileva poi che nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico figurano – per effetto delle disposizioni vigenti, sulle quali il disegno di legge di stabilità di quest'anno non incide – 1 miliardo e 428,1 milioni di euro per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 7421), 36,2 milioni di euro per il rimborso della quota capitale dei mutui contratti per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 9706), 13,7 milioni di euro per il rimborso della quota interessi dei mutui contratti per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 5311), 139,1 milioni di euro per interventi nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale (al capitolo 7419), 778 milioni per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 7485), 45,2 milioni di euro per il rimborso della quota capitale dei mutui contratti per interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 9708) e 14,6 milioni di euro per il rimborso della quota interessi dei mutui contratti per interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 5313). 
  In conclusione, si riserva di formulare una proposta di relazione, alla luce delle considerazioni già svolte nonché sulla base dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, nel ringraziare il relatore per aver svolto un lavoro esaustivo e accurato, manifesta la necessità di disporre di un breve periodo di tempo per svolgere gli opportuni approfondimenti su alcune questioni sollevate nella relazione testé svolta e si riserva quindi di rispondere nella seduta di domani. 
  Nel merito, osserva che i provvedimenti in esame incidono in maniera assai significativa sul Ministero della difesa e che alle preoccupazioni del relatore si devono aggiungere quelle dello stesso dicastero per lo stralcio, effettuato dalla Presidente della Camera, di alcune disposizioni del disegno di legge di stabilità di interesse della Difesa. In particolare, evidenzia che la Difesa intenderebbe avviare un dialogo con la Commissione al fine di verificare l'esistenza dei presupposti per riattivare il procedimento legislativo in relazione agli autonomi provvedimenti derivanti dallo stralcio anzidetto.

IL RESOCONTRO DEL 5 NOVEMBRE 

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015). 
C. 2679-bis Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. 
C. 2680 Governo.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017. 
(Relazione alla V Commissione). 
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

 La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 novembre 2014.

  Vincenzo D'ARIENZO, relatore, intervenendo in merito all'organizzazione dei lavori della Commissione, evidenzia la necessità di disporre di ulteriore tempo per approfondire il dibattito, anche al fine di sviluppare fino in fondo il confronto avviato sui provvedimenti in titolo tra le forze parlamentari ed il Governo. Prospetta quindi la possibilità di rinviare alla giornata di domani il seguito dell'esame, anche per avere più tempo per predisporre la sua proposta di relazione, che al momento non è pronta.

  Elio VITO, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, aveva stabilito di non svolgere sedute nella giornata di giovedì, anche al fine di consentire la partecipazione dei deputati interessati ai lavori della Conferenza interparlamentare sulla Politica estera e di sicurezza comune
(PESC) e la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), che si svolgeranno giovedì 6 e venerdì 7 nell'aula del Senato della Repubblica. Chiede, quindi, al relatore se sia in grado di presentare una proposta di relazione entro oggi, rilevando che, in questo caso, la Commissione potrebbe tornare a riunirsi al termine dei lavori odierni dell'Assemblea per approvare la relazione per la Commissione bilancio.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) precisa che la necessità di prevedere sedute dedicate all'esame dei disegni di legge di stabilità e di bilancio anche nella giornata di giovedì era stata prospettata dal suo gruppo anche in precedenza e nelle sedi opportune. Ribadisce, dunque, a nome del proprio gruppo, la richiesta di rinviare dell'esame a domani.

  Elio VITO, presidente, preso atto della richiesta del gruppo del Partito democratico, avverte che la Commissione sarà convocata alle ore 13 di domani, durante la chiama dei senatori per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale da parte del Parlamento in seduta comune. 
  Comunica quindi che sono stati presentati sei emendamenti al disegno di legge di stabilità 2015 (vedi allegato 1). Avverte che sotto il profilo della copertura finanziaria la presidenza ritiene ammissibili tutti gli emendamenti, in considerazione del fatto che recano una compensazione. Fa peraltro presente che, ove gli emendamenti dovessero essere approvati dalla Commissione Difesa ovvero fossero respinti e ripresentati alla Commissione Bilancio, la presidenza di quest'ultima potrebbe dichiararli inammissibili all'esito di una verifica dell'effettiva adeguatezza delle compensazioni da essi proposte.
  Quanto all'estraneità di materia, osserva che presenta qualche profilo di criticità l'emendamento Cirielli 2679-bis/IV/17.1, il quale estende anche al personale delle Forze armate la possibilità di richiedere, in alternativa al collocamento in ausiliaria, lo specifico indennizzo già riconosciuto alle Forze polizia ad ordinamento militare dall'articolo 3, comma 7, ultimo periodo, del decreto legislativo n. 165 del 1997. Considerato tuttavia che numerose disposizioni del disegno di legge di stabilità toccano istituti riconducibili all'ambito del trattamento economico e delle indennità spettanti al personale delle Forze armate, la presidenza ritiene ammissibile l'emendamento in questione. 
  Chiede al relatore se sia in grado di esprimere il parere sugli emendamenti già da oggi.

  Vincenzo D'ARIENZO, relatore, pur condividendo la finalità dell'emendamento Cirielli 2679-bis/IV/17.1, che estende al personale delle Forze armate la possibilità di esercitare un'opzione tra il collocamento in ausiliaria e la liquidazione del trattamento di pensione con un sistema che incrementa il montante individuale dei contributi di un importo pari a cinque volte la base imponibile dell'ultimo anno di servizio, esprime parere contrario sulla proposta emendativa in ragione della criticità della compensazione proposta, che ritiene non adeguata. 
  Esprime parere contrario sugli emendamenti Cirielli 2679-bis/IV/21.1 e 2679-bis/IV/21.2, in considerazione sia della criticità della copertura finanziaria proposta sia del fatto che il Governo ha già manifestato attenzione nei confronti del personale del comparto Difesa, sicurezza e soccorso, impegnandosi a non prorogare integralmente, dopo il 1o gennaio 2015, il blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo che riguardano tale personale e a prevedere idonee forme di ristoro. 
  Esprime parere contrario, per motivi connessi alla criticità della compensazione, a suo avviso inadeguata, anche sull'emendamento Cirielli 2679-bis/IV/21.3, mentre motiva il parere contrario sull'emendamento Cirielli 2679-bis/IV/21.4 in ragione del fatto che esso va in direzione contraria alla volontà già espressa dal Parlamento in altre occasioni nel senso della riduzione del personale dirigente delle Forze armate. 
  Infine, esprime parere contrario sull'emendamento Petrenga 2679-bis/IV/31.1, non ritenendo opportuno mantenere un automatismo che permette ad alcuni ufficiali

di conseguire un grado di vertice delle Forze armate per effetto di mera anzianità.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO esprime parere conforme a quello del relatore, esprimendo apprezzamento per il lavoro accurato e complesso da lui svolto e sottolinea che gli emendamenti possono essere presentati anche presso la Commissione Bilancio, dove potranno essere svolti gli opportuni approfondimenti di carattere finanziario sulle varie proposte emendative.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) osserva che le proposte emendative a sua firma affrontano seri problemi che riguardano il personale delle Forze armate e sono essenzialmente volte a eliminare le conseguenze negative provocate nella scorsa legislatura dal decreto-legge n. 78 del 2010. Rammenta, peraltro, di non aver partecipato al voto di quel provvedimento, in dissenso con il Governo di allora, che introdusse una norma di blocco delle progressioni retributive che doveva avere un effetto limitato a un solo triennio e che, invece, è stata successivamente prorogata. 
  Ritiene inaccettabile colpire il personale del comparto difesa e sicurezza, del quale l'ordinamento espressamente riconosce la specificità. Sottolinea come una caratteristica determinante degli stipendi di tale personale sia proprio quella della loro progressione collegata all'età e alle promozioni, evidenziando come le misure di blocco adottate nel 2010 siano risultate di conseguenza più penalizzanti per il personale militare che non per il personale delle altre pubbliche amministrazioni; al riguardo rileva ad esempio come gli altri pubblici dipendenti possano in generale beneficiare di un'indennità di risultato che non spetta invece al personale militare. 
  Mostra, quindi, disappunto per il fatto che il gruppo del Partito democratico abbia scelto di non sostenere le posizioni che aveva assunto a favore del personale militare quando era all'opposizione e sottolinea come le misure contenute nel disegno di legge di stabilità siano il frutto di una precisa scelta politica di cui il Governo dovrà rispondere al Paese, chiarendo le ragioni per le quali ha stabilito di non dare il giusto riconoscimento economico al personale delle Forze armate.

  Vincenzo D'ARIENZO, relatore, sottolinea lo sforzo fatto dal Governo per evitare la proroga integrale del blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo nel 2015, che riguarderà solo una parte del personale, rimarcando che in ogni caso a partire dal 2016 verranno meno del tutto gli effetti negativi delle disposizioni che ora vengono ulteriormente prorogate. Manifesta, quindi, la propria disponibilità a dare il giusto rilievo alle questioni relative al personale del comparto difesa e sicurezza, riservandosi di affrontarle adeguatamente nella sua proposta di relazione per la Commissione bilancio.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO assicura la massima disponibilità anche del Governo a valutare gli eventuali spunti che dovessero essere emergere dalla relazione della Commissione.

  La Commissione respinge l'emendamento Cirielli 2679-bis/IV/17.1.

  Michele PIRAS (SEL) preannuncia un voto favorevole da parte del gruppo di SEL sugli emendamenti Cirielli 2679-bis/IV/21.1 e 2679-bis/IV/21.2, sottolineando come prima della sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva il Parlamento abbia respinto diverse mozioni tendenti alla rimozione del blocco stipendiale da subito e abbia approvato, invece, una mozione della maggioranza che impegnava il Governo a rimuovere il blocco dal 1o gennaio 2015. 
  Osserva che gli impegni presi in Parlamento dovrebbero essere vincolanti, mentre ciò non avviene in questo caso, poiché nella legge di stabilità sono stati prorogati gli effetti dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010. È vero che si tratta di una proroga parziale, ma è anche vero che questo è dipeso dal fatto che il

Governo è stato costretto a condurre trattative con le rappresentanze militari di fronte alla paventata ipotesi di uno sciopero da parte del personale delle Forze armate. 
  Ritiene che le risorse necessarie a sbloccare gli stipendi del personale del comparto difesa e sicurezza, che dal 2010 non vede riconosciuto adeguatamente il proprio lavoro, potrebbero essere reperite, ad esempio, rinunciando all'introduzione del cosiddetto «bonus bebè», che rischia di essere una misura solo demagogica, e saluta favorevolmente lo stralcio, disposto dalla Presidenza della Camera, delle norme che dimezzavano la rappresentanza militare, il cui inserimento nel disegno di legge di stabilità poteva essere letto come una sorta di ritorsione del Governo a seguito di proteste non gradite da parte di una categoria di dipendenti. Ricorda che lo stralcio è avvenuto anche su iniziativa dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione Difesa – che ha tempestivamente segnalato il problema – e del presidente Vito, che ha autorevolmente scritto alla Presidente della Camera per riportarle l'avviso dell'ufficio di presidenza stesso.

   Elio VITO, presidente, ringrazia il deputato Piras per aver ricordato la lettera da lui scritta alla Presidente della Camera per segnalare la presumibile estraneità delle norme sulla rappresentanza militare rispetto al contenuto proprio della legge di stabilità: estraneità poi riconosciuta anche dalla Commissione Bilancio nel suo parere alla Presidente della Camera e dalla stessa Presidente della Camera.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Cirielli 2679-bis/IV/21.1 e 2679-bis/IV/21.2 e respinge gli emendamenti Cirielli 2679-bis/IV/21.3 e 2679-bis/IV/21.4.

  Giovanna PETRENGA (FI-PdL), intervenendo sul proprio emendamento 2679-bis/IV/31.1, chiede al relatore di svolgere un ulteriore approfondimento, anche in considerazione del fatto che la riduzione degli organici della categoria di ufficiali interessata dal comma 19 dell'articolo 31, operata in passato, ha condotto a lasciare un solo ufficiale nei rispettivi ruoli.

  Vincenzo D'ARIENZO, relatore, conferma il proprio parere contrario sulla proposta emendativa.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO conferma a sua volta il parere contrario del Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Petrenga 2679-bis/IV/31.1.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO deposita una nota di approfondimento su alcune delle questioni poste dal relatore nella seduta di ieri (vedi allegato 2).

  Elio VITO, presidente, nel ringraziare il rappresentante del Governo per il contributo dato ai lavori, avverte che la nota sarà pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna. 
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

 

Di seguito la nota del governo: 

 

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) (C. 2679-bisGoverno).

NOTA CONSEGNATA DAL SOTTOSEGRETARIO 
GIOACCHINO ALFANO

  Desidero innanzitutto precisare che le preoccupazioni cui ho fatto riferimento ieri per lo stralcio di alcune norme attengono principalmente alla tempistica del prolungamento del termine fissato per l'Agenzia Industria Difesa per il raggiungimento dell'equilibrio economico; infatti, per proteggere oltre 750 posti di lavoro anche in zone depresse, e per non vanificare il trend positivo in fase di consolidamento dell'Agenzia anche a seguito di corposi investimenti pubblici occorre darle la possibilità di proseguire la propria attività almeno fino al 2016/2017. Si tratta, in sostanza, di agevolare un processo virtuoso che già per il 2015 garantisce alcuni milioni di risparmio riguardanti riduzione del personale dirigenziale e delle spese di gestione e che pertanto si ritiene possa rientrare nei parametri della speciale legge all'esame. 
  Premesso quanto sopra, desidero auspicare altresì che venga sviluppata una riflessione politica anche sullo stralcio del passaggio dedicato al sostegno del dispositivo operativo denominato «Terra dei fuochi» (articolo 17). 
  Nel merito delle specifiche richieste del Relatore, poi evidenzio che: 
   lo sblocco del trattamento economico dei dipendenti pubblici di cui all'articolo 21, comma 3, viene effettivamente assicurato dal 1o gennaio 2015, consentendo, per il personale delle Forze armate, la corresponsione degli effetti economici delle promozioni, della cosiddetta «omogeneizzazione» e dell'assegno funzionale. Ad oggi rimane esclusa la sola corresponsione delle classi/scatti biennali spettanti al personale dirigente che, peraltro, per lo specifico comparto difesa e sicurezza, comporterebbe un onere ulteriore di circa 15.000.000 milioni; 
   quanto all'abrogazione delle norme del codice dell'ordinamento militare sulle «promozioni alla vigilia» di cui al successivo comma 4, si ritiene che effettivamente possano essere fatte salve almeno quelle a seguito di decesso per causa di servizio; colgo l'occasione, a tal riguardo, per segnalare, in maniera quanto mai opportuna, che i soli risparmi previsti, nello specifico, riguardano unicamente l'abrogazione dell'istituto delle citate promozioni: pertanto, non risulta soggetto ad alcuna abrogazione, né esplicita né implicita, il diverso istituto denominato «dei sei scatti». A fini interpretativi, riterrei utile che questa Commissione potesse condividere tale lettura; 
   circa l'eventuale sovrastima dei risparmi relativi al successivo intervento, di cui al comma 5, sull'istituto dell'ausiliaria, non si può che rimandare alla più approfondita analisi del Ministero dell'economia e delle finanze e per esso della Ragioneria generale dello Stato; tuttavia, se mi è consentita una considerazione ulteriore, ritengo vada al riguardo esplorata la possibilità di estendere al personale delle Forze armate – che dall'intervento riceve una riduzione pensionistica a danno soprattutto dei più giovani – l'opzione tra l'istituto in esame e quello equivalente cosiddetto «del moltiplicatore», già ordinariamente in vigore per le Forze diPag. 26polizia ad ordinamento civile e per il quale Carabinieri e Finanzieri hanno già facoltà di scelta; 
   circa la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, previsto dal comma 10, per il 2015 non residuano risorse; 
   quanto ai tagli, per come sottolineati dal Relatore, di cui all'articolo 24 è effettivamente ragionevole una maggiore flessibilità dei richiamati interventi, anche al fine di prevenire ricadute occupazionali sulle industrie operanti nei settori della Difesa; 
   quanto alla durata quadriennale, invece del triennio attuale, dell'impiego all'estero del personale militare chiamato a ricoprire particolari incarichi, prevista dall'articolo 31, comma 2, il testo della norma proposta è tecnicamente esatto; infatti la clausola secondo la quale tale tempistica deve essere assicurata «ove possibile» deriva anche dall'esigenza di tener conto che, per alcune posizioni, l'impiego è alternato con altre Nazioni, quindi non sempre risulterà possibile rispettare il termine indicato; 
   con riferimento ai contratti di trasporto collettivo per i quali al successivo comma 5 viene esclusa la possibilità di rinnovo o di espletamento di nuove gare, si precisa che in sostanza si tratta di un contratto che riguarda l'esecuzione di quattro linee nell'ambito della città di Roma; peraltro il servizio potrà essere riassorbito in parte impiegando mezzi della Difesa; 
   in merito alle disposizioni in materia di immobili della Difesa di cui commi 15-18 e in particolare ai previsti introiti derivanti dalla cessione di immobili pari a 220 milioni per il 2015 e a 100 milioni per il biennio successivo, si precisa che appare superfluo modificare il testo della disposizione proposta ai fini della conferma del versamento della quota del 30 per cento ai Comuni prevista dall'articolo 26 del decreto-legge n. 133 del 2014; è chiaro, infatti, che la citata percentuale sarà riconosciuta alle competenti amministrazioni locali solo con riferimento alla quota eccedente la concorrenza delle somme indicate; sempre in relazione all'obiettivo di conseguire i richiamati introiti per l'erario, le norme necessitano tuttavia di alcuni perfezionamenti tesi ad assicurare uno snellimento delle procedure di cessione per velocizzare i tempi di cessione: in tal senso di fa riserva di prospettare le opportune modifiche.

  Non vi sono altri approfondimenti da svolgere sulla relazione in esame, che presenta dati assolutamente esatti.