Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Aumenteranno i generali e, nell ’Esercito, diminuiranno i volontari in servizio permanente, mentre cresceranno quelli in ferma triennale. Marina e Aeronautica otterranno, in proporzione, più uomini dell’Esercito. È la sostanza del decreto legislativo che il governo dovrebbe approvare in attuazione della delega votata quasi all’unanimità un anno fa alla fine della scorsa legislatura (legge 119 del 2022) per frenare la riduzione degli organici delle forze armate prevista dalla legge Di Paola (n° 244 del 2012). Con la guerra in Ucraina che spingeva al riarmo l’obiettivo di ridurre le forze armate a 150 mila persone (esclusi carabinieri, finanzieri e Capitanerie di porto) è stato rinviato di dieci anni al 2034 e si è scelto il modello a 160 mila. Ora il decreto stabilisce dove andranno quei 10 mila uomini aggiuntivi che di fatto consolidano le dotazioni attuali: 3.800 all’Eserci - to (per un totale di 93.100), 3.250 alla Marina (30.050 a regime) e 3.050 all’Aeronautica (36.850). Per metà le risorse aggiuntive saranno ufficiali e sottufficiali. Per i primi è giustificato dall’esigenza di reperire “figure ad alta specializzazione (medici, ingegneri, informatici e commissari)” e “coprire le posizioni in ambito internazionale e inter forze”, ma soprattutto assicura un po’di promozioni. Rispetto al modello a 150 mila avremo 120 tra generali e colonnelli in più. Nell’Esercito ci saranno più “precari”: secondo la legge Di Paola i volontari in servizio permanente erano 41.330 ora diventano 40.000, quelli in ferma prefissata (tre anni più tre eventuali) salgono da 22.900 a 25 mila. Il ministro della Difesa Guido Crosetto nei giorni scorsi ha illustrato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella riunione del Consiglio superiore di difesa, questo decreto e altri provvedimenti. C’è attesa per la creazione di un’autonoma Direzione generale degli armamenti. Crosetto, dice la nota ufficiale, ha anche ribadito l’esigenza di “finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall’Alleanza atlantica”. I soldi servono: la sottosegretaria Isabella Rauti ha confermato il progetto di acquistare carri armati Leopard di fabbricazione tedesca, operazione da oltre 4 miliardi di euro.

fONTE: iL fATTO QUOTIDIANO

Argomento: 
Attualità e Politica