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Aumenta il congedo obbligatorio per i padri dipendenti, novità per il bonus asilo nido: emendamenti approvati al pacchetto famiglia in Legge di Stabilità 2017.Il passaggio alla Camera della Legge di Stabilità 2017 potenzia una serie di misure per la conciliazione lavoro famiglia, in particolare in relazione al sostegno alla genitorialità: il congedo obbligatorio per i neo-padri sale a 4 giorni dal 2018, modifiche al nuovo bonus asili nido. Vediamo una breve sintesi delle misure di conciliazione lavoro famiglia approvate.

Il congedo obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti, sale a due giorni nel 2017 e a quattro giorni nel 2018.

Ulteriore modifica apportata a Montecitorio: dal 2018 si può prendere un ulteriore giorno di congedo,

 

La norma attuale prevede un giorno di congedo per il padre lavoratore, mentre la precedente versione della manovra prevedeva l’innalzamento a due giorni per il biennio prossimo. Il congedo va utilizzato nei primi cinque mesi di vita del figlio, i giorni possono essere presi anche in via non continuativa.

Novità anche in relazione al nuovo bonus nido, pari a mille euro al mese per 11 mensilità, destinato ai genitori di bambini nati dopo il primo gennaio 2016, utilizzabile per il pagamento dell’asilo, pubblico o privato. Un emendamento approvato ha esteso l’utilizzo all’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. Altra modifica: per ottenere il bonus, bisogna documentare non solo l’iscrizione alla struttura per ‘infanzia ma anche l’effettivo pagamento della retta. Le disposizioni attuative saranno contenute in un apposito decreto ministeriale.

Il nuovo bonus asili nido non è cumulabile con il voucher baby sitter, che viene prorogato anche per il 2017 2 108, e allargato alle lavoratrici autonome (qui non ci sono cambiamenti rispetto alla precedente formulazione). Confermato anche il bonus nascite di 800 euro a partire dal primo gennaio 2017, valido anche in caso di adozione, che non concorre alla formazione del reddito, e viene riconosciuto, su domanda della madre, al settimo mese di gravidanza oppure all’atto dell’adozione.(http://www.pmi.it/)

 

Argomento: 
Attualità e Politica