Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Il personale dell'Aeronautica Militare impiegato nella missione "strade sicure" viene inspiegabilmente sottoposto ad una restrizione delle libertà personali per scopi sanitari, a quanto afferma la Difesa.

Questo personale viene letteralmente rinchiuso per 14 giorni in stanzette all'interno di aeroporti militari senza il minimo comfort, niente tv, niente internet, niente lavanderia, pasti lasciati fuori dalla porta sopra una sedia e con il divieto assoluto di uscire all'aria aperta. 

Un inspiegabile sistema - denuncia il Sindacato Aeronautica Militare SIAM -  che limita le libertà garantite dalla Costituzione quando basterebbe un semplice tampone e un ordine di rimanere a casa prima del servizio.

E' assurdo e contro ogni norma - sottolinea il SIAM -  recludere le persone in alloggi non idonei vietando loro di uscire e trattenerli, di fatto in servizio 24 ore su 24 senza che, tra l'altro, gli venga riconosciuto il dovuto compenso per l'impiego ad oltranza.

Non può essere tollerato un trattamento simile al personale che presta servizio per lo Stato - incalza il SIAM.

Inoltre, anche il personale precettato per le missioni internazionali, nonostante gli venga fatto un tampone per il COVID, pur risultando negativo, viene comunque reclusi per 14 giorni in un alloggio, non idoneo per le lunghe permanenze, in un aeroporto militare nella regione Lazio.

Una scelta antieconomica -conclude il SIAM- che non rispetta i diritti di libertà delle persone le quali potevano svolgere un periodo di quarantena a casa tra i propri affetti e con tutti i comfort necessari in assenza di adeguate strutture e organizzazione dell'amministrazione Difesa e chiediamo al Ministro Guerini di liberare subito i militari reclusi.

 

Il Sindacato Aeronautica Militare

Argomento: 
Attualità e Politica