Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

GIOVEDI’ 28 SETTEMBRE 2017, L’AERONAUTICA MILITARE, Comando Supporti Enti di Vertice di Roma, ha cacciato da casa una vedova ultra settantasettenne. Tutto quello che CASADIRITTO riporta appresso, si è svolto in uno scenario inquietante, E’ lo specchio di come ci siamo ridotti. Le Istituzioni che noi difendiamo sempre, sembrano essere pervase da un male oscuro, che storicamente ci ricorda qualcosa che non vorremmo che accadesse di nuovo e che tante sciagure ha provocato..*******************************

17 TELEFONATE IN UNA SOLA MATTINATA  ( sabato 23 settembre)PER INCUTERE IL TERRORE , PARTITE DA PALAZZO AERONAUTICA  - UFFICIO ALLOGGI DELLA CAPITALE DEL COMANDO SUPPORTI ENTI DI VERTICE  DI VIA GOBETTI ROMA, CHI TELEFONA ( qualificatosi come Tenente)  AVEVA RICEVUTO L’ORDINE DAI SUOI SUPERIORI.( come,  sempre per telefono,  ha dichiarato alla sua vittima e ai suoi familiari)  L’AUTORITA’ MILITARE APRA UNA INCHIESTA ED ACCERTI I FATTI.    COMPORTAMENTI DA  IMPRENDITORI  DEL TERRORE.

 

GIOVEDI’ 28 SETTEMBRE 2017, L’AERONAUTICA MILITARE, Comando Supporti Enti di Vertice di Roma, ha cacciato da casa una vedova ultra settantasettenne. Tutto quello che CASADIRITTO riporta appresso, si è svolto in uno scenario inquietante, E’ lo specchio di come ci siamo ridotti. Le Istituzioni che noi difendiamo sempre, sembrano essere pervase da un male oscuro, che storicamente ci ricorda qualcosa che non vorremmo che accadesse di nuovo e che tante sciagure ha provocato. Tutto è incerto e tutto rimane in bilico. Anche le norme dei Regolamenti di protezione della Ministra della Difesa Pinotti,  per rientrare nel nostro ambito della casa, sono una cartina di tornasole di quello che accade anche in altri campi. Ma negli alloggi militari sta accadendo l’indicibile. Ognuno va per suo conto, la catena di Comando sembra impazzita ed in balia delle prepotenze del “ capataz” di turno. Anche il buonsenso, come in questo caso, sembra morto e invece prende il sopravvento il senso comune, il luogo  comune , la chiacchiera,l’arroganza e  l’ignoranza che poi generano  la prepotenza ed i soprusi.

VEDOVA D’ANNATA A SUA INSAPUTA.

Viveva sola da alcuni mesi, assistita però dai familiari stretti, che venivano a trovarla quasi tutti i giorni la Signora MENEGHINI ASSUNTA MARIA, da quando il coniuge nel dicembre scorso era deceduto. Il coniuge era stato un dipendente della Difesa. Era sotto al protezione  della norma prevista dalle Norme  per i possessori dei requisiti dei Decreti ministeriali riservati ai portatori di grave handicap Legge 104 art. 3 comma 3. Appena è deceduto hanno mandato i Carabinieri e hanno messo la vedova in mezzo ad una strada. La Signora era diventata all’improvviso una “vedova d’annata” suo malgrado, creando le condizioni dello sfratto, grazie anche <alle direttive  fantasiose e ingegnose emanate da SMD in perito all’interpretazione “ autentica” dei Decreti del 7 maggio 2014 e 24 luglio 2015, che riducono quella che doveva essere una condizione al manifestarsi dell’evento, ad una mera condizione ad orologeria con scadenza ormai scaduta 60 giorni dopo l’uscita del Decreto del 7 maggio 2014, Almeno secondo la “ Scritture” non certamente sacre di SMD

L’ANTICO LOCALE  SULL’ARENILE CHE DIVENTA  UN ALLOGGIO CON CANONE  Di MERCATO,  MA  MANDANO  PRIMA   I CARABINIERI A CONSEGNARE  LO SFRATTO

OSTIA ( litorale di Roma) “ Lido Azzurro” Stabilimento Balneare gestito dall’Aeronautica Militare, quadrante sud-ovest,  X Municipio  di Roma  sciolto perché in quella zona del litorale romano  imperversano le attività mafiose e detta legge la criminalità organizzata di alcune “ famiglie”. I giornalisti sono costretti ad avere la scorta, soltanto per ever commentato certi episodi.  In quella parte del litorale, adiacente alla Tenuta  Presidenziale di Castelporziano, devastata da incendi procurati, adiacente l’arenile a fianco, all’entrata, vicino a sdraie e ombrelloni, un locale appoggiato sulla sabbia diventa negli anni, un alloggio per un guardiano (ASGC) Poi viene assegnato successivamente ad un addetto alla vigilanza, sempre dipendente dell’Aeronautica, il sig. Ricciardi Roberto, fino a quando è andato in pensione. Anche dopo si è dato da fare per molti anni. Il sig. Roberto da tanti anni svolgeva in modo esemplare il suo compito. Era un personaggio positivo. Allo Stabilimento balneare ma anche a Roma, nell’ambiente dell’Aeronautica, tutti lo conoscevano perché alla scrupolosa osservanza sul lavoro, dopo che era andato in pensione, era un autentico animatore e si occupava di animare le serate e le feste degli ospiti nel salone ad esse adibito. La signora Meneghini, la moglie, prima come figlia del Custode, poi come coniuge dell’Addetto alla Vigilanza abitava li da più di mezzo secolo.  Poi andando in pensione , circa quindici anni fa, il sig. Ricciardi è rimasto all’interno dell’alloggio in virtù delle leggi, quelle buone, che CASADIRITTO  aveva patrocinato, come la Legge 537 che prevedeva la protezione per i portatori di grave handicap.  D’altra parte quel ruolo di addetto alla vigilanza non esisteva più. Quando è  deceduto  ha avuto il  riconoscimento della sua eccezionale capacità organizzativa e di simpatia. Il quotidiano IL MESSAGGERO  ha dedicato a”  nonno Roberto”  l’articolo che riportiamo in allegato. . A gennaio 2017, immediatamente dopo il decesso,  il 27  gennaio alla vedova arriva la lettera dell’Aeronautica Militare, Comando Supporti Enti di Vertice di Roma, che la mette al corrente della nuova situazione e del nuovo quadro giuridico che impone di applicare il Decreto del 16 marzo 20111 (canone di mercato di Crosetto) con le sue applicazioni, di cui migliaia di utenti ne sono rimasti vittima. Le chiede, tra l’altro “ per salvaguardare  ( dice la lettera) secondo le puntuali  indicazioni dell’Autorità politica….omissis…..in modo di determinare una specifica e trasparente graduatoria che terrà conto anche delle diverse realtà territoriali etc etc. ( punto 4. Della letera del 27 gennaio 2017 riportata in allegato).

La signora Meneghini Maria Assunta ne prende atto ed invia la documentazione richiesta nella lettera. Tutto le fa pensare che quella graduatoria di cui si accenna nella lettera del Comando  la farà stare almeno più tranquilla per un certo periodo di tempo,  visto le sue condizioni e le circostanze.

Il Comando Aeronautica, anziché “ valutare” e “ salvaguardare”  applicando comunque il Decreto di Crosetto, parte con lo sfratto immediato.

Infatti il 7 luglio 2017 , Il Comando Supporti Enti di Vertice, parte direttamente con l’Ordine di Recupero Coattivo n. 18/2017 ( allegato) firmato dal Comandante Col. A.A. ran Paolo Citta, e ordina di lasciare liberi da persone e cose ( il resto è la solita prosa) il 28 settembre 2017, entro le 10,00 etc. etc. (altra prosa) naturalmente spese as carico dello sfrattato.

La signora, dopo il primo contraccolpo, ed essersi confidata con il familiari più stretti sul da farsi, visto i tempi strettissimi si mette in contatto nei giorni di ferragosto con il Coordinatore di CASADIRITTO che consiglia di rappresentare le sue ragioni con una lettera indirizzata sia al Comando che ad altre figure Istituzionali, tra cui il Ministro della Difesa. Ove chiede “   di poter permanere ancora per un certo periodo di tempo “ esplicitando la propria condizione socio/economica personale e il non possesso di un altro alloggio sull’intero territorio nazionale.

LEI, VITTIMA ANCHE DELLE DISPOSIZIONI EQUIVOCHE DI SMD. SCADENZA COME UN LATTICINO,  A 60 GG: E NON AL VERIFICARSI DELLA CONDIZIONE

Inoltre mete in luce , che proprio per ragioni temporali, dovute meramente alla data del decesso del coniuge, è stata impossibilitata dalle disposizioni o linee guida, a presentare Istanza  prevista dal Decreto del 7 maggio 2014, ne tantomeno a seguito del Decreto del 24 luglio 2015, riservate anche alle vedove, in quanto secondo SMD, la  condizione di “ vedova” scadeva a 60 gg. come un latticino., rendendola a tutti gli effetti “ una vedova d’annata”.

L’EPISODIO GRAVE, IL COMANDO SUPPORTI ENTI DI VERTICE TELEFONA ALL’ANZIANA SIGNORA PER 17 VOLTE,  ALLA VIGILIA DELLO SFRATTO, 23 SETTEMBRE 2017.  “ HAI CAPITO CHE TE NE DEVI ANDARE? “ RIPETUTO  FINO ALL’OSSESSIONE

Anziché rispondere alle motivazioni scritte riportate nella Raccomandata, nella quale chiedeva una proroga, il COMANDO incarica un addetto ( un Tenente come si qualifica quella mattina di sabato 23 settembre), di telefonare per ben 17 ( diciassette) volte a quella signora settantasettenne, in spregio a qualsiasi etica, a qualsiasi morale e forse in grave violazione del Codice Penale, civile o militare che sia. ( vedremo se i familiari intenderanno seguire una certa via, ma ci appare doveroso anche da parte militare aprire una inchiesta , sia interna che degli Organi Centrali della Difesa per accertare la dinamica dei fatti. Magari anche del Parlamento, che ultimamente brilla per la sua assenza. Non è permesso a nessuno tale comportamento, e tutti sanno che certi cosiddetti ordini, sono atti da perseguire. Quel povero Tenente, messo sull’avviso dalla figlia della signora, circa la gravità del suo comportamento e della conseguenze che ne sarebbero potute derivare, figlia,  intervenuta per far terminare l’ignobile sceneggiata, tentava poi di giustificarsi affermando che gli era stato “ detto” di telefonare in quel modo.  L’Ufficio Alloggi per l’occasione, incarica quale Responsabile  del procedimento , così come scritto a chiare lettere in epigrafe alla lettere Raccomandata del 27 gennaio 2017, punto 6.. il Col. MARCELLI MARIO

.

DETTO?  DA CHI?

A parte questo aspetto che qualifica il livello che hanno raggiunto i professionisti  del terrore e gli eventuali mandanti, qualificandoli per quello che sono,

GIOVEDI’ 28 SETTEMBRE 2017.

Si arriva alla mattinata del 28 settembre.

Sette incaricati dal Comando di Roma, alcuni in mimetica, altri in normale divisa dell’Aeronautica, arrivano sull’arenile di Ostia, adiacente allo Stabilimento Balneare. A parte arrivano un paio di carabinieri. Dalla casa li divide un cancelletto. Arrivano con un foglio in mano e bussano. Un Ufficiale intima di aprire e di consegnare le chiavi, altrimenti abbattano la porta. Tre donne, la vedova, la figlia e la nipote ed un altro nipote, ancora sperano che da Roma arrivi l’ordine di sospensione, del quale si era adoperato CASADIRITTO  ( la raccomandata motivata con richiesta di sospensione) Per la verità CASADIRITTIO aveva avuto altri contatti informali , sia presso la Difesa che presso il Parlamento, seppure informali dato il poco tempo a disposizione  MA L’ORDINE NON ARRIVA. Il Coodinatore di CASADIRITTO, quella mattina, come tante altre, era all’Ospedale per via dei continui controlli ed accertamenti che debbono succedersi dopo il noto intervento chirurgico alle coronarie, ma rimane tuttavia in continuo contatto telefonico sia con i familiari e la signora, sia con  Altre Figure Istituzionali. Il Teatro delle Operazioni, tra macchia mediterranea, mare, spiaggia, arenile, cabine ormai chiuse, incannucciate e fichi d’India , macchine venute da Roma  parcheggiate  in modo disordinato in sosta, alcuni “ guardoni” che curiosando si godono lo spettacolo,  probabilmente addetti del vicino Stabilimento, formano il teatro delle operazioni.  Riportiamo in allegato, alcune foto, che per la loro comprensibile limitatezza date le circostanze, non rendono bene l’idea della drammaticità di quanto sta per accadere. L’anziana signora e i suoi stretti familiari, figlia e nipoti, sono costretti a cedere, consegnare le chiavi e la mamma a firmare un foglio, già compilato prima dal Comando e fornito dall’Ufficiale. I carabinieri osservano perplessi ma imperturbabili.

Alla fine quegli uomini venuti da Roma appaiono soddisfatti , hanno fatto, come diranno i loro superiori, il loro dovere, compreso quello di  riportare a casa il bottino, rappresentato da un foglio firmato e un mazzo di chiavi.

QUELLA FIRMA CARPITA, INEVITABILE, IN QUELLE CIRCOSTANZE, IN SUDDITANZA PSICOLOGICA ESTREMA.

Quella è una firma carpita, rappresenta  una metafora in definitiva di come vanno le cose in Italia. Cioè a rotoli, ove le scelte apparenti sono estorsioni, delle volontà, dei diritti,nel lavoro della propria dignità A meno che  con il potere e con l’arbitrio,  con gli amici potenti  che tutto fanno e tutto possono  le faccende si risolvono in altri modi…. .

E’ MEZZOGIORNO PASSSATO A OSTIA

E’ mezzogiorno, tutti hanno SVOLTO IL LORO COMPITINO, NEL MIGLIORE DEI MODI ed e’ qusi ora di pranzo…

 

.  gli incolpevoli  carabinieri invertono la marcia della FIAT PUNTO

 

. L’altro personale in mimetica,o in divisa d’ordinanza, il personale civile, salgono sopra le macchine di servizio e ritornano a Roma

 

. I mobili sono ormai ammonticchiati, con l’assenso” della firma, dentro un piccolo recinto adiacente alla casa, naturalmente se considerati in consegna, arriverà presto il conto.

IL GIORNO DOPO, IL 29 SETTEMBRE

Ma possibile che non c’è uno straccio di giornale ne una televisione o televisionetta, anche da strapazzo, quelle che alla sera rimbambiscono che le colpe sono dei poveracci che attraversano i continenti, è meglio che affoghino,  non di chi ha provocato le cause del loro dramma,  quelli di certi direttori di giornali che sono intervistati in maniera che rasenta la piaggeria da altri mezzibusti televisivi o sub direttori,  quelli cioè che parlano della “GGGente”  con molte g, quelli che parlano alla pancia della” gggente “ ed ad altre frattaglie dentro la pancia, oltre a CASADIRITTO, grazie al quale certi fatti, come questo ignobile sfratto,  possono emergere? Per questo occorrerebbe analisi, un minimo di ragionamento e poi mettersi contro i potenti, di tutte le risme.   DI POVERACCIO IN POVERACCIO, poi va a finire che tocca ad uno di noi. Quegli pseudo giornalisti, che disonorano il loro mestiere, avrebbero capito il suo sfratto?  Avrebbero individuato le responsabilità di chi ha sfasciato il sistema alloggi della Difesa? Ecco l’importanza dei diritti.  Noi non ci arrendiamo, CASADIRITTO non si arrende. Nella mattinata del 29 settembre sono proseguite le interlocuzioni e i contatti a livello Difesa, per far si di far accadere quello che non è mai accaduto e che allo stato è ancora possibile che accada. Quello di chiedere l’impossibile, quello di far rientrare quella signora, sfrattata ed umiliata dentro la sua  casa.

 Facciamo appello anche alle figure Istituzionali interessate  messi in indirizzo nella lettera spedita dalla signora. >Facciamo appello alla Ministra della Difesa Roberta PINOTTI , affinchè, con una pausa di riflessione, entri nel merito e conceda l’auspicata proroga, al di la dei comportamenti, che rimangono persecutori e  fuori dalla legge, anche quelli  telefonici.

Anche a lei, signor Ministro, sono indirizzate sia la Raccomandata sia queste note.

Aggiungiamo una considerazione: Cara Ministra, se lei non protegge una vedova, con 77 anni e senza casa, rimasta sola e priva anche di quell’ex magazzino posto su un arenile di Roma, non la protegge da uno sfratto dopo che le è morto il marito da qualche mese, per quale diabolica   ragione sono stati fatti, approvati dal Parlamento,  emanati  ed applicati quei Decreti di protezione delle vedove che portano il suo nome ? Era stata avvisata della proroga richiesta indirizzata anche a Lei?