Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

""E’ indubbio, sostendono alcuni delegati del Cocer -  che nonostante gli stanziamenti messi a disposizione dal Governo ed il richiamato principio di equi - ordinazione, qualora non venissero recepite le legittime istanze ripetutamente rappresentate nel corso di incontri tecnici e politici, avremmo precluso per sempre ad un’intera generazione di militari l’opportunità di vedersi riconoscere, al pari dei colleghi del comparto sicurezza, le relative aspettative".

 

COMUNICATO

 

Avendo appreso le risultanze del recentissimo incontro tra le maggiori sigle sindacali del comparto sicurezza (Siulp – Siap – Consap - Fed.neUilPolizia ) e la propria amministrazione, rappresentata dal Vice Capo per il Coordinamento Prefetto Matteo Piantedosi, attendiamo con fiducia che il principio normativo dell’equi-ordinazione venga integralmente ed inequivocabilmente recepito in sede di definizione dei relativi provvedimenti di riordino delle carriere.

Come noto ormai da tempo, i dicasteri dei relativi Comparti Sicurezza e Difesa, per la parte attinente alle progressioni di carriera e ruoli del personale ed in ossequio al richiamato principio di sostanziale equi-ordinamento, hanno avviato una serie di incontri atti a definire i relativi provvedimenti in modo tale da non creare sperequazioni tra il personale delle FF.AA e FF.PP.

Nello specifico, emerge dal suddetto incontro che sarebbero state ufficialmente accolte le richieste dei sopra menzionati sindacati in ordine alla risoluzione di fondamentali criticità con determinazioni che:

  • CONSENTONO, per effetto di procedure di defiscalizzazione o decontribuzione, la distribuzione anche nel 2018 degli 80 euro netti a tutte le qualifiche partendo dalla valorizzazione dei redditi più bassi;
  • ESCLUDONO ogni limite anagrafico per la partecipazione a procedure concorsuali interne;
  • INTRODUCONO finalmente il principio delle carriere “aperte” per il personale in S.P.E. prevedendo il transito alle categorie superiori previa istanza e relativo superamento di concorso per soli titoli e corso “anche e-learning” della durata massima di 3 mesi;
  • PREVEDONO la garanzia normativa, sia nella fase transitoria della riforma che a regime, rispetto al definitivo mantenimento della Sede di Servizio;
  • ESPUNGONO l’eccezione a che sia definito in 50 Km il limite per il quale non venga previsto il relativo ristoro in caso di trasferimenti “d’ufficio”.

Le summenzionate criticità, analogamente riscontrate e più volte richiamate ed argomentate dalla rappresentanza militare in sede di riunione con l’autorità preposta, attendono ancora l’ufficialità dell’agognata risoluzione, al pari di quanto e come avvenuto con le rappresentanze sindacali e l’autorità di riferimento.

Fondamentale, in termini di carriera e pari opportunità risulta essere l’eliminazione dei limiti di età per tutto il personale in S.P.E. che partecipa ai concorsi interni nonché il mantenimento della sede di servizio. Ambedue le condizioni, unitamente alla richiamata valorizzazione dei redditi più bassi, rappresentano il cuore stesso di un riordino che, se si discostasse da suddette previsioni acquisirebbe, senza ombra di dubbio, la forma di un riordino “punitivo” agli occhi del personale appartenente al comparto della difesa.

Fatte salve sia le osservazioni riferite in sede di incontri, sia pure i restanti punti da noi proposti con l’elaborato redatto in sinergia con larghissima parte dei Delegati di Base e nostri rappresentati, depositato in data 26.10.2016, restiamo fiduciosi che l’attenzione rivolta al personale del Comparto Difesa si palesi sotto forma di un provvedimento di riordino che comprenda le soluzioni prospettate ai sindacati delle FF.PP. Suddette soluzioni, non solo troverebbe larghissima condivisione ma concretizzerebbero il riconoscimento delle giuste aspettative di tutte quelle donne e uomini che indossano le stellette e che hanno talvolta pagato “e ancora pagano” un alto tributo sull’altare della Patria.

E’ indubbio che,  nonostante gli stanziamenti messi a disposizione dal Governo ed il richiamato principio di equi - ordinazione, qualora non venissero recepite le legittime istanze ripetutamente rappresentate nel corso di incontri tecnici e politici, avremmo precluso per sempre ad un’intera generazione di militari l’opportunità di vedersi riconoscere, al pari dei colleghi del comparto sicurezza, le relative aspettative (scenario inatteso e calice amaro difficilmente motivabile al personale rappresentato).

Delegato CoCe.R. Interforze/E.I.                                                                            Delegato CoCe.R. Interforze/A.M.

             Marco Votano                                                                                                                  Francesco Di Pietra 

Argomento: 
Attualità e Politica