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Il Sindacato Aeronautica Militare (SIAM), in attesa di poter leggere il testo approvato e comprendere meglio l’entità delle risorse messe a disposizione, che in ogni caso non sembrano essere adeguate a compensare la perdita di potere d’acquisto degli stipendi, colpiti dalla crisi economica in corso, condivide sia l’urgenza di procedere al rinnovo del contratto, sia l’opinione del Presidente Meloni circa l’inadeguatezza del valore del compenso base di un’ora di straordinario, corrisposta al personale in divisa.
IL COMUNICATO STAMPA
Apprendiamo che, nel corso della presentazione del DPEF, il Presidente del Consiglio ha annunciato lo stanziamento di 5 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione ed anche la sua volontà di considerare prioritario il rinnovo del contratto del Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Sindacato Aeronautica Militare (SIAM), in attesa di poter leggere il testo approvato e comprendere meglio l’entità delle risorse messe a disposizione, che in ogni caso non sembrano essere adeguate a compensare la perdita di potere d’acquisto degli stipendi, colpiti dalla crisi economica in corso, condivide sia l’urgenza di procedere al rinnovo del contratto, sia l’opinione del Presidente Meloni circa l’inadeguatezza del valore del compenso base di un’ora di straordinario, corrisposta al personale in divisa.
Detto questo, riteniamo però necessario precisare che i sei euro citati dal Presidente, evidentemente si riferiscono all’importo netto pagato al personale che si trova sul gradino più basso della scala gerarchica che al lordo sono pari circa a 11 euro. Importi che però salgono decisamente fino a oltre 40 euro lordi per un Generale.
Proprio quest’ultimo aspetto ci porta ad esprimere quantomeno perplessità rispetto a quanto detto dal Premier, che forse non è a conoscenza del fatto che, mentre i sindacati di polizia hanno modo di intervenire sulla ripartizione dello straordinario per il personale rappresentato, altrettanto non accade nell’ambito delle Forze Armate. In queste ultime, infatti, ogni confronto è precluso, per cui a stabilire i criteri con cui pagare gli straordinari sono gli stessi vertici di Forza Armata, con il risultato che la maggioranza del personale che riveste i gradi più bassi non prende neanche quei sei euro ed è costretto a recuperare le ore prestate, senza distinzione tra diurne e notturne, mentre ad essere pagate sono per lo più le ore di straordinario effettuate dai Dirigenti. Si assiste così ad un paradosso tutto italiano in cui i dirigenti non solo percepiscono istituti economici che dovrebbero essere prerogativa esclusiva dei contrattualizzati, ma ne curano pure attentamente la ripartizione tra loro stessi.
Per questo il SIAM chiede al Presidente del Consiglio di intervenire per sanare questa sperequazione e consentire anche ai sindacati militari di poter negoziare la ripartizione degli straordinari tra il personale, al pari di quanto accade con i sindacati della Polizia di Stato.
Solo così si potrà evitare che a beneficiare degli stanziamenti economici siano pochi eletti e che un intero Comparto, che vive come tutto il Paese una grave perdita del potere di acquisto della propria busta paga, si veda ancora una volta penalizzato sul fronte economico".