Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Si attende quell'accelerazione che non arriva sul fronte del rinnovo dei contratti nell'ambito della riforma della pubblica amministrazione. L'esecutivo darà seguito alla sentenza dell'Alta Corte che impone di sbloccare una situazione che di fatto è congelata da sei anni, ma il punto è che Palazzo Chigi non intende andare oltre allo stanziamento di 300 milioni di euro che tradotto in termine pratici, equivalgono a circa 10 euro lordi di media in busta paga. Secondo l'esecutivo, la bassa inflazione e l'esistenza da un anno e mezzo di un bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti e assimilati rappresentano la migliore compensazione rispetto a questo rallentamento.

Come più volte ripetuto dallo stesso ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, prima di sedersi attorno a un tavolo con le organizzazione sindacali, si attende che l'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, concluda le operazioni di riduzione dei comparti pubblici da 11 a 4.

All'orizzonte si profila il bonus di 80 euro per le forze dell'ordine ovvero per carabinieri, polizia, militari dell'esercito e vigili del fuoco. Stando al cambiamento alla manovra che ha ottenuto il via libera della commissione Bilancio di Montecitorio, in ballo ci sono 960 euro per un anno, indipendentemente dal mese in cui sarà introdotto.

Almeno per ora, il bonus di 80 euro per le forze dell'ordine sarà in vigore solo per il 2016. Le ragioni sono come al solito di ordine economico. La misura sarà finanziata con un aumento del deficit dallo dal 2,2 al 2,4%, in attesa che l'Unione europea sblocchi la clausola migranti, ma non prima della prossima primavera. Sono comunque attese a breve nuove informazioni sulle strategie governative.

 

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