Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

di Mario Esposito – Professore ordinario di diritto costituzionale - Il Ministro dell'Economia, all'indomani dell'approvazione del decreto-legge di (sedicente) ottemperanza alla sentenza della Consulta,  si rifugia nella  generica invocazione dei limiti posti dalle regole europee...  La questione meriterebbe, invece, innanzitutto da parte dei vertici dell'Esecutivo, ben altro dettaglio. Se fosse vero, infatti, che le norme europee possono impedire o comunque frenare persino l'esecuzione delle sentenze dell'organo statale deputato - si badi - a custodire quei principi supremi che rappresentano i controlimiti alle limitazioni di sovranità che sono effetto della partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, saremmo di fronte ad un fatto istituzionale nuovo e (sinora) inaudito: sarebbe, infatti, ormai dissolto ogni frammento di sovranità nazionale, anche nella forma residuale dei presidi di conservazione dell'identità statuale, e, insomma, la stessa adesione all'UE troverebbe titolo altrove e non più nella Costituzione (formalmente) vigente...Appare,  paradossale che il Ministro dell'Economia imputi alla Corte di non aver prestato leale cooperazione all'azione di governo, tradotta nel d.l. n. 201/2011, come se la funzione del Giudice delle leggi fosse altra e diversa da quella di giudicare, per l'appunto, se una disposizione legislativa sia o non conforme alle norme, ai principi e ai valori costituzionali....IN ALLEGATO IL TESTO INTEGRALE DEL COMMENTO PUBBLICATO SULLA RIVISTA GIUIDICA DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA COSTITUZIONALISTI

Argomento: 
Attualità e Politica