Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

"Il Consiglio, si legge in una nota,  ha approfondito lo stato del processo di riforma e modernizzazione dello Strumento Militare nazionale ed ha sottolineato il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi. 
Infine, il Consiglio ha constatato che “le limitate disponibilità finanziarie impongono di procedere, con celerità e determinazione, nel processo di razionalizzazione delle Forze Armate, concentrando le risorse sulle capacità realmente necessarie per l’assolvimento dei compiti primari per garantire la sicurezza del Paese”*****

 

ROMA\ aise\ - Libia, Siria, Afghanistan e terrorismo internazionale. Questi i temi trattati ieri dal Consiglio Supremo della Difesa convocato al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Alla riunione hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i Ministri dell'Interno, Matteo Salvini, dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, della Difesa Elisabetta Trenta, dell'Economia Giovanni Tria e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli.
Hanno altresì presenziato il Sottosegretario Giorgetti, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Zampetti e il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Rolando Mosca Moschini.
Il Consiglio, riporta il Colle, ha fatto il punto della situazione sulle principali aree di crisi.
“La stabilità della Libia continua a costituire una priorità per l’Italia e per l’Europa”, si legge nella nota del Quirinale. “È necessario fare ogni sforzo per perseguire, assieme agli attori locali e agli alleati, un processo di normalizzazione che sia collegiale ed inclusivo, attuato nell’alveo delle Nazioni Unite. La situazione del teatro siro-iracheno, malgrado la sconfitta del terrorismo sul territorio, resta precaria anche in relazione all’incertezza dei possibili sviluppi nell’area, determinati dai contrastanti interessi dei principali attori regionali. Gli aspetti umanitari, dovuti ad un eventuale innalzamento del livello di tensione, devono essere oggetto di costante attenzione da parte della Comunità Internazionale”.
In Afghanistan “è necessario seguire attentamente l’evolversi della situazione, con particolare riguardo agli sviluppi strategici e ai tentativi di dialogo tra i soggetti interessati. Il Consiglio ha ribadito che qualunque decisione nazionale deve essere assunta in pieno coordinamento con gli alleati e con il governo afghano, garantendo comunque la sicurezza degli assetti impiegati in quel Teatro ed i risultati finora conseguiti”.
“Il terrorismo transnazionale continua a costituire una minaccia, sebbene abbia progressivamente perso la sua dimensione territoriale”, continua la nota. “La trasformazione e l’adattamento delle forme di lotta impongono di mantenere alta l’attenzione e di aggiornare costantemente gli strumenti di contrasto”. 
Il Consiglio ha poi analizzato “i possibili sviluppi di natura strategico-militare in ambito Alleanza Atlantica e Unione Europea e le discendenti implicazioni per il nostro Paese. Le due organizzazioni, garanzia di pace e stabilità, restano il costante riferimento dell’Italia che deve continuare a contribuire ad esse in maniera convinta ed efficace”.
“Le criticità e le incertezze dello scenario internazionale – prosegue la nota – impongono di disporre di uno strumento militare moderno, efficace e pienamente integrato nella dimensione europea e transatlantica. Il Consiglio ha approfondito lo stato del processo di riforma e modernizzazione dello Strumento Militare nazionale ed ha sottolineato il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi”. 
Infine, il Consiglio ha constatato che “le limitate disponibilità finanziarie impongono di procedere, con celerità e determinazione, nel processo di razionalizzazione delle Forze Armate, concentrando le risorse sulle capacità realmente necessarie per l’assolvimento dei compiti primari per garantire la sicurezza del Paese”. (aise) 

Argomento: 
Attualità e Politica