Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

La decisione era nell’aria da tempo e dopo il via libera agli armatori ad imbarcare guardie armate private il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha annunciato ieri in Parlamento lo stop all’impiego dei militari (Fucilieri di Marina)a bordo dei mercantili che incrociano nelle rotte a rischio pirateria.
Lo stop, ha riferito Pinotti, è stato deciso “considerata la diminuzione degli attacchi dei pirati negli ultimi mesi, nonché l’ormai avvenuto
perfezionamento delle procedure che consentono di ricorrere alla difesa dei mercantili con squadre fornite da compagnie private di sicurezza.

Pertanto, l’attività dei Nuclei militari è già ora in via di riduzione e provvederemo nei prossimi mesi a chiuderla, anche mediante la modifica delle disposizioni normative che l’avevano avviata”.

   L’impiego dei Fucilieri di Marina sui mercantili venne autorizzato nell’ottobre del 2011 da un protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e Confitarma reso      necessario dai continui attacchi dei pirati somali contro i mercantili italiani nell’Oceano Indiano.

 Il ministro ha anche annunciato lo stop alla partecipazione italiana alla missione antipirateria Nato Ocean Shield ma non a quella della Ue Eunavfor Atalanta:  missioni in cui l’Italia assicura da molti anni una presenza semestrale alternata rappresentata da una nave tipo fregata/cacciatorpediniere/nave da assalto  anfibio.

 Il governo ha valutato le richieste del Parlamento di riesaminare, ha osservato il ministro, “la nostra partecipazione alle attività di contrasto in relazione allo  sviluppo nella vicenda dei Fucilieri di Marina”, l’interminabile “saga” che coinvolge Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

 

La partecipazione all’Operazione Atalanta  continuerà, ha indicato Pinotti, “considerata la perdurante necessità di assicurare un’adeguata protezione al nostro naviglio mercantile”, nonché per la “risoluzione approvata dal Parlamento europeo lo scorso 15 gennaio, con la quale si chiede di rimpatriare i due militari italiani”.  Nessun cenno però è stato fatto allo stato delle trattative con l’0iundia per giungere a una soluzione con il definitivo rimpatrio dei due militari italiani.

Le iniziative del governo sembrano inoltre legate anche alla costante riduzione delle spese e degli interventi militari oltremare e all’interminabile vicenda dei fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

“Rispettiamo la decisione dell’Italia, che continua a giocare un ruolo chiave nella difesa collettiva dell’Alleanza” hanno commentato fonti  al quartier generale della NATO sottolineando che “l’Italia ha contribuito attivamente a Ocean Shield sin dal 2009, anno di lancio della missione.

Fonte:Analisi difesa

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