Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

“Anche sulla partita dei contratti del Pubblico Impiego, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha esercitato il suo potere di veto negando le risorse necessarie per consentire dei rinnovi contrattuali allineati a quelli degli altri settori del mondo del lavoro”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, aggiungendo che “nel Palazzo di via XX Settembre si decide a chi dare e a chi non dare travalicando i paletti del proprio perimetro istituzionale e imponendo una sorta di egemonia politica sia rispetto alle esigenze dei singoli Dicasteri sia nei confronti di quelle che dovrebbero essere le scelte politiche dell’intero Esecutivo”.

Prosegue Turco: “Da troppi anni assistiamo all’interferenza del Mef su questioni che riguardano il Pubblico Impiego, non soltanto legate al reperimento delle risorse necessarie per i rinnovi contrattuali – che guarda caso non si trovano mai – ma anche rispetto ad altre specifiche questioni riguardanti non solo la contrattazione nazionale ma anche quella integrativa, in relazione alla quale il Mef dovrebbe limitarsi ad esercitare il proprio ruolo  - che è quello della verifica della compatibilità finanziaria – senza entrare nel merito di questioni sulle quali le decisioni spettano  alle parti che hanno sottoscritto gli accordi nonché al Dipartimento della Funzione Pubblica, deputato alla verifica del rispetto della normativa vigente in materia di lavoro pubblico”.

“Abbiamo cercato in tutti i modi di proporre soluzioni che potessero aprire una prospettiva di valorizzazione economica del lavoro svolto in favore della comunità e che si coniugassero anche con le impostazioni dei contratti collettivi del settore privato”, sottolinea Nicola Turco, “ma sembra di combattere contro i mulini a vento. I dinieghi sono continui e provengono tra l’altro da personale classificabile come dipendente pubblico che tuttavia sembra essere solo al servizio di chi vuole demolire il mondo del lavoro pubblico,  nessuna considerazione per la propria stessa professionalità di lavoratore pubblico”.

“Nel Regno del NO vige la regola del diniego:  NO al superamento del limite imposto all’ammontare dei Fondi per il salario accessorio, NO alla detassazione degli aumenti contrattuali, NO alla detassazione del salario accessorio in assoluta disparità di trattamento rispetto al settore privato, NO all’eliminazione della tassa sulla malattia che costituisce l’ennesima discriminazione rispetto al resto del mondo del lavoro, eccetera eccetera, tutti NO che ovviamente si aggiungono a quello fondamentale che riguarda le risorse necessarie per un rinnovo contrattuale degno di questo nome”, rileva il Segretario generale della Uilpa.

“E’ inaccettabile che ogni qualvolta si riescano a stipulare degli accordi positivi o a pervenire attraverso il confronto tra le parti all’emanazione di provvedimenti migliorativi della funzionalità dei servizi – spesso anche attraverso percorsi travagliati e sofferti – il Ministero dell’Economia vada oltre la sua sfera di competenza formulando  quei famosi, preconfezionati pareri contrari che espongono motivazioni che esulano dall’accertamento della necessaria copertura finanziaria delle iniziative, identificandosi con un ruolo che non gli spetta, così come non gli spetta decidere se il rinnovo dei contratti pubblici sia più o meno importante di altri interventi per altri settori”, rimarca il Segretario generale della Uilpa, evidenziando  che “in tal modo il Ministro dell’Economia dimostra anche di ignorare un paradigma che invece dovrebbe ben conoscere e cioè che mettere in circolo dei soldi significa anche incentivare i consumi e contribuire al rilancio dell’economia”.

“Questa situazione non è più tollerabile e annunciamo sin da ora che per noi il 2020 sarà l’anno della battaglia contro l’autoreferenzialità del ‘Signor no’! Porteremo migliaia di lavoratori pubblici a manifestare davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con grandi e ripetute mobilitazioni”, incalza Turco.

“Noi vogliamo ristabilire giustizia nei nostri confronti e soprattutto pretendiamo che gli assetti istituzionali vadano rispettati, non consentiremo che ci sia sempre un ‘Bastian contrario’ a vanificare tutto ciò che cerchiamo di costruire positivamente con le nostre controparti di turno”, conclude Turco. (Ansa)

 

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Attualità e Politica