Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

l responsabile dell'Ufficio Stampa dell'Esercito italiano risponde alle domande del DiariodelWeb.it in merito all'operazione «Strade Sicure», prima messa nel cassetto dal Governo Renzi, e rispolverata dopo il violento attacco terroristico di Parigi.

IL SERVIZIO DELL'ESERCITO «Al momento noi siamo in concorso alle forze di polizia, siamo qualificati come agenti di pubblica sicurezza. Non siamo agenti giudiziari come i carabinieri e i poliziotti: cioè il poliziotto può procedere all'arresto, l'esercito solo al fermo, per aspettare poi l'intervento di carabinieri o polizia». Ma perché non viene estesa questa responsabilità anche all'esercito in questo momento così critico? «Dovrebbero ampliare i nostri doveri, è una questione di compiti. Per ora spetta solo alle forze di polizia». Se sia possibile un'estensione di compiti momentanei, «non spetta a noi deciderlo. Noi riceviamo ordini. Noi rispettiamo il mandato e i compiti che ci vengono assegnati. E per quanto riguarda Strade Sicure noi agiamo in concorso alle forze di polizia per la vigilanza di siti sensibili».

DIETRO FRONT DEL MINISTERO DELLA DIFESA -. L'operazione 'Strade sicure' interrotta il primo gennaio, dunque, verrà rivista. Il delicato frangente storico che stiamo vivendo, impone, infatti,– secondo Roberta Pinotti – una attenta valutazione delle forze da dispiegare contro il terrorismo. Vanno riconsiderati, dunque, i tagli previsti dalla spending review, programmati nella Legge di Stabilità. Roberta Pinotti annuncia così un possibile aumento dei soldati in strada. «Laddove le Forze armate possono essere utili per liberare le forze di polizia impiegate nel presidio e nel pattugliamento del territorio – sottolinea il ministro – la disponibilità è massima». Dunque torneranno ad essere 4.250 gli uomini delle forze armate che erano stati dispiegati nell'operazione Strade Sicure e drasticamente sfoltiti di 1.250 unità. 

ALFANO: NECESSARIE LEGGI ANTITERRORISMO - Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è anch'egli dell'idea di prolungare 'Strade sicure'. L'allerta impone, di fatti, un aumento delle forze in campo, necessariamente accompagnate – a detta del ministro – da leggi antiterrorismo specifiche. Angelino Alfano si dice convinto che è di primaria urgenza ora monitorare sempre di più il territorio e i soggetti sensibili in coerenza con l’annunciata«allerta altissima». La questione risulta estremamente delicata, considerando che i tagli imposti dalla crisi economica hanno fatto sì che gli uomini dell'esercito impiegati in 'Strade sicure' possano essere finanziati con 10 milioni solo fino a marzo 2015. I fondi in questione sono stati recuperati in via eccezionale dai tecnici ministeriali a fine anno, garantendo la vigilanza di obiettivi fortemente a rischio come le ambasciate, che rischiavano di rimanere scoperte. Col via libera del ministero dell’Economia e della Ragioneria generale dello Stato, basteranno circa 12 milioni per assicurare la presenza delle forze dell'ordine fino a giugno.

PINOTTI: TAGLI CONTENUTI E RAGIONATI - In un'intervista al Messaggero, il ministro della Difesa affermava riguardo i tagli della legge di stabilità che si trattava di tagli «contenuti e ragionati». Poi annunciava, in merito al progetto 'Strade Sicure' che «Il pattugliamento misto polizia-carabinieri potrebbe essere rivisto in favore di un aumento della vigilanza delle Forze Armate sugli obiettivi sensibili. Ripristinare il numero originario di 4.250? Se serve anche di più».

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Difesa