Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Dopo trentatrè anni dalla “Riforma” madre del Comparto sicurezza, le esigenze del PaeseVimpongono una nuova campagna di riforme dell'apparato della sicurezza interna che va oltre la mera ottica di tagli o di accorpamenti nel breve periodo. La sedimentazione, laVstrutturazione e le sovrapposizioni, funzionali e territoriali, che in questo ultimi trent'anni hanno interessato i diversi Corpi di Polizia, devono necessariamente essere ricollocate inVun alveo maggiormente aderente alle esigenze di sicurezza sociale ed economica dei cittadini, senza gravare sulla qualità del lavoro degli operatori. 
I criteri che devono informare il processo di riordino sono quattro: la valorizzazione delle specificità delle funzioni da assegnare ai diversi attori del Comparto, il coordinamento funzionale, l'eliminazione delle sovrapposizioni e una modifica degli assetti soprattutto dei livelli gerarchici di coordinamento. 
IDEE E PROPOSTE PER LA RIFORMA DEL COMPARTO SICUREZZA
Dopo trentatrè anni dalla “Riforma” madre del Comparto sicurezza, le esigenze del Paese
impongono una nuova campagna di riforme dell'apparato della sicurezza interna che va
oltre la mera ottica di tagli o di accorpamenti nel breve periodo. La sedimentazione, la
strutturazione e le sovrapposizioni, funzionali e territoriali, che in questo ultimi trent'anni
hanno interessato i diversi Corpi di Polizia, devono necessariamente essere ricollocate in
un alveo maggiormente aderente alle esigenze di sicurezza sociale ed economica dei
cittadini, senza gravare sulla qualità del lavoro degli operatori. La direzione da perseguire
è quella di recuperare, da subito, risorse diversamente diluite in molteplici rivoli e sacche
di inefficienza e reinvestire in un migliore impiego del personale, votato ad una nuova
cultura della prevenzione. Occorre, pertanto, incamminarsi lungo un sentiero di riforme
che tenga conto del fatto che il comparto sicurezza è unoancora dei campi più delicati della
Pubblica Amministrazione, avendo sempre ben presente che in questo settore, i danni
derivanti da decisioni affrettate e scoordinate tra loro, si riversano direttamente sugli
equilibri delicatissimi dello Stato. La CGIL, interprete dei segnali che provengono dai
territori, crede fermamente che sia giunto il tempo di realizzare, nell'immediato, una
riforma delle forze di polizia che elimini disfunzioni operative e che prepari il terreno per un
Nuovo assetto, nel lungo periodo, in cui i futuri Corpi di polizia, ad esclusivo ordinamento
civile, siano sempre meno legate a quella sottile linea che, ordinativamente,
funzionalmente e operativamente, oggi le tiene legate al mondo della difesa.
RIORGANIZZAZIONE DEL COMPARTO: RIDURRE GLI SPRECHI, AUMENTARE IL
VALORE DEI SERVIZI PER I CITTADINI
I criteri che devono informare il processo di riordino sono a nostro avviso quattro: la
valorizzazione delle specificità delle funzioni da assegnare ai diversi attori del Comparto, il
coordinamento funzionale, l'eliminazione delle sovrapposizioni e una modifica degli assetti
soprattutto dei livelli gerarchici di coordinamento.
• Il riordino del comparto sicurezza deve essere informato a criteri che prevedano un
presidio del territorio più efficiente, un miglioramento dei servizi ai cittadini e
dell'accesso ai servizi a partire da apertura completa degli uffici nelle 24 ore ad un
numero unico per le emergenze, l’unificazione delle sale operative etc..;
• Occorre eliminare le sovrapposizioni di compiti e competenze soprattutto in
relazione al proliferare di duplicazioni, come ad esempio i servizi a cavallo, cinofili,
soccorso in montagna, in mare e fluviali;
• Snellire in modo consistente le strutture e i livelli gerarchici di coordinamento (tral'altro estremamente differenziati tra le singole Forze) soprattutto sui livelli intermedi
e di Corpo, ma anche ottimizzare e rendere più efficiente l'impiego degli operatori
disponibili soprattutto sui livelli intermedi (provinciali, regionali o interregionali)
liberando risorse umane e professionali a favore di un presidio maggiore nel
territorio e accessibilità da parte dei cittadini;
• Modificare il sistema di arruolamento e di reclutamento sia superando il blocco del
turn over che garantendo accesso ai profili di base delle carriere iniziali
direttamente dalla società civile e senza la preventiva immissione nei Corpi militari
delle FF.AA, percorso che tra l'altro limita fortemente il personale di genere
femminile, superando quindi gli effetti dannosi conseguenti l'applicazione delle
leggi n. 218/2004 e n. 226/200. Valorizzare i titoli di studio in relazione alle
qualifiche o ruoli per i quali è previsto il reclutamento o l'assunzione.
• Rafforzamento delle dotazioni organiche che sono sottodimensionate (il confronto
europeo che viene strumentalmente agitato per supportare ipotesi di tagli o
accorpamenti non tiene conto delle differenze organizzative esistenti). In particolare
l'esiguità di personale amministrativo di supporto, carica gli operatori di sicurezza di
compiti ulteriori;
• Reperire risorse per l'ammodernamento dei mezzi e per la gestione ordinarie dei
servizi, ridotte drasticamente in seguito ai tagli lineari che si sono susseguiti negli
ultimi cinque anni, sia attraverso le operazioni di razionalizzazione descritte in
precedenza, ma anche rivedendo le locazioni privilegiando immobili demaniali o
meglio ancora quelli confiscati alla criminalitá; In ogni caso è ineludibile prevedere
una iniezione di risorse “fresche” per il mantenimento e miglioramento degli
standard qualitativi;
• Valorizzare il lavoro la sua qualità e le diverse peculiarità di settore, attuando una
piena contrattualizzazione di primo e secondo livello. I rinnovi contrattuali devono
consentire il superamento dell'attuale sistema di avanzamento automatico
intra-ruolo, garantendo un'apertura completa delle carriere attraverso valutazione
per titoli e meriti, con impiego ancorato al ruolo/grado rivestito e conseguente
valorizzazione economica e funzionale, oltre che prevedere un continuo sistema di
formazione in servizio.
FORZE DI POLIZIA A CARATTERE GENERALE: POLIZIA DI STATO E ARMA DEI
CARABINIERI
Il coordinamento funzionale deve riguardare in modo particolare le forze di polizia a
competenza generale, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, nell'immediato. In
prospettiva sarebbero auspicabili soluzioni diverse come la progressiva unificazione. Il
coordinamento funzionale deve essere effettuato in primis con la riconduzione della
dipendenza in capo ad un unico Ministero, l’Interno, anche per affermare il modello civile e
non militare di sicurezza. In secondo luogo occorre razionalizzare i presidi territoriali in
relazione alle disomogeneità presenti, sia in termini quantitativi che di presenza nel
territorio, definendo un coordinamento interforze che superi le differenze organizzative e le
sovrapposizioni nelle linee di comando. Il coordinamento funzionale deve riguardare
anche la condivisione certa e rapida di dati e informazioni comuni, supporto fondamentale
per effettuare in modo più efficiente tutte le attività di pubblica sicurezza in termini
soprattutto di prevenzione. Occorre liberare le forze di polizia di incombenze
amministrative squisitamente burocratiche, come i passaporti ed i permessi di soggiorno.
CORPI DI POLIZIA A CARATTERE SPECIALE: CORPO FORESTALE DELLO STATO,
POLIZIA PENITENZIARIA e GUARDIA DI FINANZA
 
Il Corpo forestale dello Stato deve finalizzare la propria azione alla difesa del patrimonio
agro forestale, alla tutela dell'ambiente, del patrimonio faunistico, del paesaggio e
dell'ecosistema, e vigilare sul rispetto della normativa nazionale e internazionale
concernente le risorse agro ambientali, forestali, paesaggistiche e naturali e alla relativa
attività di prevenzione e repressione dei reati connessi, compresi quelli relativi alla
sofisticazione e alle frodi alimentari. Fatte salve le caratteristiche peculiari proprie del
Corpo Forestale dello Stato che non possono essere delegate ad altri Corpi, una
duplicazione funzionale che si potrebbe immaginare di sopprimere è il Servizio nautico del
C.F.S. che attualmente opera solo nelle acque marine e che potrebbe essere surrogato dal
personale e dalle risorse della Guardia di Finanza.
Mantenere la diretta dipendenza politica dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali è essenziale proprio perché il Corpo svolge compiti che sono diretta espressione
degli indirizzi rivolti dal suddetto ministero alla tutela del patrimonio agro alimentare e
forestale.
La Polizia penitenziaria deve concentrare la propria peculiare azione negli istituti e servizi
penitenziari, esattamente come previsto dalla normativa vigente italiana ed europea,
orientando e implementando il proprio impegno sempre più verso l'esecuzione penale
esterna, come del resto previsto dalle nuove misure alternative alla detenzione
recentemente introdotte per legge nell'ordinamento penitenziario e le modifiche apportate
all'organizzazione del Ministero della Giustizia. In tale contesto, è evidente che la
dipendenza degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria, anche tenendo in
considerazione la precipua direttiva U.E., non può che essere direttamente esercitata dal
Ministro della Giustizia e dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che opera
alle sue dipendenze.
Per quanto riguarda la Guardia di Finanza, invece, deve essere riformata in un corpo di
polizia ad ordinamento civile con esclusivi compiti di polizia economico-finanziaria, con
l'obiettivo di tutelare gli interessi economici dello Stato e dell'Unione Europea contrastando
la criminalità economica, sgravando il Corpo da quei compiti che l'Ordinamento assegna in
via principale ad altri attori, come l'ordine pubblico ad esempio, e focalizzando così la
propria competenza esclusiva sull'investigazione economica finanziaria, tutela entrate e
spesa pubblica, criminalità organizzata.
 p. la CGIL                          p. la F.P                                         . p. il SILP                                     p. la FICIESSE
Gianna Fracassi          Salvatore Chiaramonte                         Daniele Tissone                                 Francesco Zavattolo
Argomento: 
Forze di Polizia