Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Un nuovo contributo al dibattito sulla riforma pensioni 2016 arriva dalla Corte dei Conti che pur facendo cenno al tema della flessibilità in uscita non si entra nel merito della proposta dell' anticipo pensionistico annunciata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. Il sistema previdenziale con il metodo di calcolo contributivo, inserito dalla legge Monti-Fornero, in linea generale, secondo quanto sostengono i magistrati contabili, potrebbe "fare a meno di vincoli" e, quindi, sotto il profilo economico la flessibilità pensionistica è "irrilevante".

Pensioni, parola ai giudici contabili in commissione Lavoro  a Montecitorio

Mentre dal punto di vista finanziario, invece, la flessibilità in uscita dal lavoro è "rilevante", questo perché permettere ai lavoratori di anticipare l'accesso al pensionamento  "peggiora i conti pubblici".  In ogni caso, sulla possibile introduzione di nuove formule per accedere qualche anno prima al trattamento previdenziale rispetto a quanto oggi previsto dalla legge Monti-Fornero, è una "scelta politica - hanno detto i magistrati contabili - su cui la Corte dei Conti non si pronuncia". Questa, in estrema sintesi, l'analisi sul sistema pensionistico che alcuni ermellini della Corte dei Conti hanno fatto oggi rispondendo in commissione Lavoro a Montecitorio alle domande dei deputati nel quadro dell'inchiesta parlamentare conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale.

 
La Corte dei Conti fa riferimento alla flessibilità pensionistica prevista nel Def

I giudici contabili, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa askanews, hanno ricordato ai parlamentari che le Camera hanno già stabilito un quadro di compatibilità con il Documento di economia e finanza 2016, varato nelle scorse settimane dal consiglio dei ministri, impegnando l'esecutivo a non far scattare le clausole di salvaguardia, a dare il via all'abbassamento delle tasse e all' aumento degli investimenti. E, dunque, il Parlamento e il Governo si muoveranno in questa direzione eventualmente intervenendo anche sulla flessibilità in uscita come meglio crederanno - ma facendo attenzione ai conti pubblici - nel quadro della riforma pensioni 2016 promessa dal premier Matteo Renzi.

Argomento: 
Parlamento