Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Scende  in campo la CGIL sul delicato problema delle pensioni,  facendo delle richieste precise al Governo Renzi sul ripristino della flessibilità in uscita dal lavoro. "La riforma Fornero [...]" spiega una nota della Cgil, "ha messo a dura prova le legittime aspettative di pensionamento e i progetti che dopo una vita di lavoro si pensa di poter realizzare". Sulla base di questo presupposto, il sindacato ha formalizzato le proprie richieste di intervento, al fine di salvaguardare le persone maggiormente in difficoltà.

Ecco le richieste del sindacato al Governo Renzi

Nella nota che ha diffuso il sindacato a proposito della questione previdenziale, il primo punto riguarda lo sblocco della rigidità di accesso al pensionamento, che caratterizza attualmente il sistema Inps. La Cgil chiede di agevolare il pensionamento anticipato partendo almeno dai 60 anni di età, un limite che è stato eliminato proprio dalla precedente riforma. Vi è poi la proposta di eliminare l'aggravio contributivo e anagrafico dovuto agli adeguamenti alle aspettative di vita, che creano un meccanismo per il quale la data di pensionamento continua a slittare man mano che aumentano gli anni di contribuzione. Da sottolineare anche la richiesta di una forma di pensionamento anticipato che possa slegarsi completamente dall'età anagrafica, per poter concedere la pensione anticipata a partire dai 40 anni di versamenti, in modo da favorire quei lavoratori precoci che hanno accumulato decenni di lavoro alle proprie spalle pur iniziando in giovane età. .

In sintesi:

- Ripristinare la flessibilità in uscita a partire dai 60 anni di età
- Riportare ai 40 anni di servizio il tetto massimo per il pensionamento
- Eliminare il sistema dell’aspettativa di vita
- Trovare una soluzione alla vicenda dei quota 96
- Introdurre sistemi di tutela che salvaguardino gli importi pensionistici delle vite lavorative discontinue e con scarsa contribuzione.

Argomento: 
Attualità e Politica