Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Per l'"annosa questione" delle pensioni dei lavoratori che sono stati esposti all'amianto "si e' fatta giustizia".

Lo ha detto l'onorevole Toni Castricone (Pd) parlando dell'emendamento alla legge di stabilita' approvato prima in commissione e poi alla Camera,  finalizzato a migliorare il raggiungimento della pensione per coloro che hanno lavorato esposti all'amianto.

Ad illustrarne  è lo stesso Castricone, con Gianni Melilla (Sel) e Paolo Tancredi (Ncd), i quali hanno messo in evidenza gli aspetti positivi derivanti da questo emendamento che per il 2015 ha avuto una copertura di 15 milioni di euro.

"Coloro che hanno lavorato esposti all'amianto per piu' di dieci anni, con l'accertamento della avvenuta esposizione in via giudiziale definitiva, e abbiano prestato la propria opera per aziende che hanno collocato i dipendenti in mobilita' per cessazione dell'attivita', avranno una indicizzazione piu' alta rispetto alle nuove leggi e si vedranno riconosciuti i benefici previdenziali come avveniva prima del 2003 - ha detto Castricone.

In termini piu' semplici i dieci anni di esposizione equivalgono a 15 anni in termini di contribuzione pensionistica".

 

Per me - ha concluso Castricone  - e' un punto non di arrivo ma di partenza perche' in futuro si puo' ampliare la platea degli interessati".

Melilla ha sottolineato che "c'era una discriminazione rispetto ai lavoratori che hanno gia' riconosciuto il danno alla salute provocati dall'amianto" anche se "non sappiamo quanti siano, ma presumiamo molti.

In Italia - ha fatto notare - ci sono 18mila siti inquinati dall'amianto e c'e' un piano per bonificarli".

Tancredi ha evidenziato invece la trasversalita' dell'emendamento dal punto di vista politico.

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Parlamento