Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

In un articolo di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani ci "racconta" lo stato in cui versa l’Aviazione dell’Esercito che  ha subito decurtazioni devastanti, pare che quest’anno abbia un bilancio di appena 15 milioni di euro contro i 190 del 2014 e si dice che appena il 10 per cento dei velivoli sia efficiente.

In assenza di dati ufficiali alcune fonti  riferiscono che i piloti volano in media tra 20 e 50 ore all’anno, nei reparti più ”spinti” si arriva anche a 80, contro le 150/200 ritenute indispensabili per volare in sicurezza e scongiurare incidenti che infatti sarebbero sempre più frequenti....meno addestramento e quindi meno sicurezza. La notizia più eclatante è forse quella che riguarda l’addestramento alle operazioni elitrasportate impartito ai reparti di fanteria destinati a operare all’estero. Si tratta di preparare chi non lo avesse mai fatto, o rinfrescare l’addestramento ai veterani circa le modalità di impiego a bordo di elicotteri.Un’attività addestrativa di routine salvo per il fatto che negli ultimi tempi alcuni reparti l’hanno effettuata  a bordo di elicotteri parcheggiati nei piazzali delle basi perché a causa dei tagli al Bilancio della Difesa non ci sono né carburante né ore di volo disponibili....

E intanto si comprano gli F35..Come voleranno?

È stata attivata da parte dell'Arma dei Carabinieri dell'istituto della "Riserva Selezionata" nella categoria Ufficiali.

L'iniziativa, finalizzata a disporre di un bacino di personale in possesso di particolari professionalità d'interesse non compiutamente disponibili all'interno dell'Arma, è rivolta a coloro che forniscano la disponibilità a essere chiamati per l'impiego a tempo determinato sul territorio nazionale o per missioni all'estero, per soddisfare eventuali e specifiche esigenze operative, addestrative e logistiche.

Lo scenario più probabile, diceva ieri il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, è che la contrattazione per il pubblico impiego riprenda nel 2016. Si dovrà aspettare la legge di stabilità, che solitamente fissa l’importo dedicato per il rinnovo dei contratti: «senza non è possibile. Successivamente, dal governo viene dato a noi il mandato per l’avvio delle trattative» ha spiegato il responsabile dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.

Nell’intervista concessa alla trasmissione “In mezz’ora” di Rai Tre, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha sottolineato, parlando del bilancio della Difesa, come sia “giusto tagliare la duplicazione degli assetti”, ma ha anche ribadito come “sotto un certo limite non si può andare"

Dopo il parere espresso dalle commissioni di camera e Senato il testo dell’ Atto di Governo 167 approvato, dovrà essere redatto nelle forme prettamente giuridiche, dall’Ufficio giuridico della Difesa per andare successivamente alla firma del Ministro e quindi alla Corte dei Conti per essere infine pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Un itinerario complesso.

E' la  parte  più delicata. "Per esperienza sappiamo - afferma Sergio Boncioli, coordinatore di casadiritto - che addirittura un concetto può variare di significato con una punteggiatura o meno al punto giusto o sbagliato. Bisognerà stare con gli occhi ben aperti affinchè la sostanza di quanto faticosamente approvato, non venga vanificata da interpretazioni ambigue che ne alterino il significato originale".

A settembre, con l'inizio della discussione sulla Legge di Stabilità 2016, il rinnovo dei contratti dei lavoratori statalisarà la priorità. E' questo quanto emerge da un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa dal ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia.

Come va impostato il contenzioso se si ritiene di aver ricevuto danni da una condotta illecita della PA.

Comunicato sindacale congiunto sulla necessità di definire ed individuare la figura del datore di lavoro, in modo da garantire ai lavoratori un’effettiva tutela, attraverso il riferimento ad un contesto normativo che prevedesse una precisa imputazione delle responsabilità ed il concreto potere di spesa cui è correlata la capacità di intervenire a tutela e salvaguardia della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. 

"Le categorie protette assegnatarie degli alloggi della Difesa potranno rimanere nelle loro case continuando a pagare un canone  ragionevole.  E' quanto ha stabilito alla unanimità la commissione Difesa della 
Camera, in pieno accordo con il Governo. Il decreto ministeriale che  stabilisce i criteri per la gestione degli alloggi militari sarà dunque riformulato tenendo conto di questa volontà espressa dal Parlamento. Rientrano nelle categorie protette i portatori di handicap, le vedove, i coniugi divorziati o legalmente separati e gli orfani conviventi. Siamo convinti che la puntuale applicazione di questi criteri sarà in grado di estinguere l'annoso contenzioso tra utenti e amministrazione".

Lo afferma l'on. Villecco calipari, v. Pres. della commissione Difesa Camera.

 

Con comunicato dello scorso 2 giugno, è stata resa informazione agli associati della intervenuta adozione del D.L. 21.05.2015, n.65, con il quale il Governo ritiene di aver dato “attuazione ai principi enunciati nella sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 2015”.   
S’è già anticipato come la decisione dell’Esecutivo, di non procedere al rimborso integrale di quanto sarebbe dovuto a tutti i pensionati a seguito dell’intervento della Consulta, non sembri conforme alla suddetta decisione e, più in generale, ai principi emergenti dalla giurisprudenza del Giudice delle leggi in materia di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici.   
Le norme adottate dal Governo, tuttavia, non sono ancora definitive, in quanto contenute in un decreto legge che dovrà essere esaminato e che potrebbe essere ancora modificato dal Parlamento in sede di conversione (da attuare entro il prossimo mese di luglio).  
Dichiarazione del Segretario Generale SIAP Giuseppe TIANI

La Suprema Corte ha annunciato la decisione rispetto all’illegittimità del lungo blocco dei rinnovi contrattuali e di conseguenza delle oggettive inidonee retribuzioni stipendiali di poliziotti e dipendenti della PA, le quali, hanno subito una doppia battuta d’arresto nel potere di acquisto delle nostre retribuzioni, effetto delle discutibili e contestate politiche salariali connesse al blocco del tetto retributivo, imposto dai Governi Berlusconi-Monti.

L'on. Villecco Calipari, relatrice sui provvedimenti di riforma della rappresentanza militare ha relazionato ieri in commissione di Difesa, sugli esiti dell'incontro avuto con dalla Presidente della Commissione Difesa dell'Assemblea nazionale, onorevole Patricia Adam, per un colloquio incentrato sui contenuti del nuovo progetto di legge di riforma delle istanze di consultazione e di concertazione del personale militare, recentemente approvato da quel ramo del Parlamento francese. 

Il blocco dei contratti degli statali, deciso nel 2010 e via via prorogato fino all’ultima legge di stabilità, è illegittimo. Ma solo per il futuro. Nessun effetto retroattivo, dunque, e di conseguenza nessun impatto immediato sui conti pubblici. Viene quindi scongiurato il buco di 35 miliardi di euro (paventato dall’avvocato dello stato Vincenzo Rago) che si sarebbe aperto qualora la declaratoria di incostituzionalità avesse coperto il periodo 2010-2015. Ora però il rinnovo contrattuale degli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici potrà ripartire. L’attesa sentenza della Corte costituzionale sulle norme del dl 78/2010 e del dl 98/2011 che avevano congelato gli stipendi dei dipendenti statali ai livelli del 2010, è arrivata ieri dopo una lunga camera di consiglio. In uno scarno comunicato, la Consulta ha dichiarato «l’illegittimità costituzionale sopravvenuta» delle norme che hanno istituito il blocco e di quelle che lo hanno prorogato, «con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza».

È aggiornata a oggi 24 giugno, la camera di consiglio della Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sul blocco dei contratti nel pubblico impiego. Come previsto, i giudici della Consulta si sono riuniti ieri ma in serata è stato deciso di proseguire la riunione questa mattina.

In  molte località i fari sono stati convertiti in i luoghi dove soggiornare.
Croazia, Francia, Scozia e Irlanda la fanno da padrone (per rimanere in Europa), a costi per notte magari non proprio popolari (anche 500 euro a notte), mentre da noi l'idea si sta affacciando in questi ultimi anni. Tra le opportunità,  gli alloggi ormai dismessi della Marina militare presso alcuni fari, riservati- a pagamento e in base a una graduatoria- al personale delle forze armate e ai loro familiari.

I deputati «grillini» interpellano il Ministro della Difesa sulla struttura di Quarto Caldo a S.Felice Circeo.

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