Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

""I “poligoni” militari sono sempre più al centro di polemiche non fosse altro perché sono determinativi di patologie varie per gli “addetti ai lavori”, ossia e naturalmente, per quei militari che si ritrovano a contatto con ordigni da far scoppiare e /o con lo scoppio di munizioni le più varie e tali da “inquinare” il circostante ambiente, provocando malattie le più varie, che vanno dalla leucemia al depotenziamento o alla sordità o, comunque, ad altre patologie che alterano le frequenze acustiche.

Da qualche anno tutto ciò è anche documentato clinicamente e sulla base di particolari studi scientifici che hanno messo in risalto il nesso tra queste postazioni e i militari che si occupano di tanto.

E, sempre più, cresce una richiesta di controlli per il superamento di queste patologie e la rivendica di queste patologie innanzi ai Tribunali Amministrativi regionali al fine di un riconoscimento di causa di servizio”.

Una vera e propria tagliola si è abbattuta negli ultimi quattro anni su 5,5 milioni di pensionati, a cui sono stati sottratti 9,7 miliardi di euro, pari a una perdita media pro capite di 1.779 euro. E' l'effetto, calcolato e reso noto oggi dallo Spi Cgil, del blocco della rivalutazione delle pensioni in vigore negli anni 2012-2013 e delle modifiche apportate allo stesso meccanismo negli anni seguenti.

Io sono sbigottito. Non ce l’hanno detto e hanno istituito il regime marziale?”. Umberto Rapetto – già generale della Guardia di Finanza, “colpevole” di aver indagato troppo sulle slot machine, soprannominato “lo sceriffo del web” – scorre il testo del dl antiterrorismo con gli occhi fuori dalle orbite. Cosa la sconvolge di più? Intanto, solo il fatto che si ponga l’attenzione su semplici sospettati di qualunque reato, non indagati, fa già venire meno le basi del diritto.

 - I militari italiani non potranno più difendere navi private che navigano nei mari a rischio di pirateria. Lo prevede un emendamento al dl terrorismo approvato in commissione e ora all'esame dell'Aula della Camera.

Non si paga per spostarsi da una banca all’altra. Fra tre mesi, il trasferimento di un conto corrente da un istituto all’altro o anche semplicemente del conto di pagamento (bancomat, bonifici, domiciliazioni eccetera) dovrà avvenire in tempi certi e senza addebiti per il consumatore. L’articolo 2 del decreto legge 3/2015 su banche e investimenti, convertito in legge dal senato, in materia di portabilità dei conti di pagamento, riscritto nel corso dell’esame parlamentare, estende la portata della esenzioni di spese a tutte le ipotesi di trasferimento dei servizi, anche quando l’originario conto corrente di appoggio non viene estinto. L’obiettivo dell’istituto è eliminare oneri o spese di portabilità nel caso di trasferimento di un conto di pagamento su richiesta di un cliente.

Le retribuzioni orarie a febbraio sono rimaste invariate rispetto al mese precedente e sono aumentate dell’1% rispetto a febbraio 2014. per i dipendenti della pubblica amministrazione la variazione è stata nulla.

Di Gianluca Taccalozzi - Una recentissima interrogazione parlamentare del M5S ha evidenziato l’irragionevolezza della c.d. “omogeneizzazione stipendiale” dei ruoli direttivi delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Contemporaneamente la RGS ha accordato l’esclusione “ex post” dal blocco stipendiale delle indennità “perequativa” e di “posizione” del personale dirigenziale ed il conseguente riconoscimento dei relativi arretrati a far data dal 01.01.2011.

Aldilà del facile populismo che impera in rete, queste due circostanze evidenziano quanto sia necessario ed urgente rivedere l’intera struttura retributiva del comparto sicurezza e difesa. Una struttura anacronistica e disallineata rispetto al resto del pubblico impiego e del lavoro privato, che mortifica chi merita (“fesso”) e premia chi “campa di rendita” (“furbo”).

BRUXELLES – Bene che vada, l’Europa tornerà ad armarsi. Il tema è quello dell’esercito europeo.Esercito che, come più o meno tutte le cose ‘europee’, di davvero europeo ha in realtà ben poco. Ci sono infatti gli eserciti di Gran Bretagna, Francia ed Italia (e pochi altri a dire il vero) ma, in questo caso, non basta la somma a fare l’unione. I vari eserciti dei paesi dell’Ue hanno comandi diversi, armi diverse, tecnologie diverse. Tutto evidentemente diverso e per niente integrato tranne, forse, lo stato poco invidiabile degli armamenti. Va così da almeno 25 anni, e cioè dalla caduta del muro di Berlino e dalla pressoché contemporanea frenata negli investimenti militari dei governi. Non necessariamente un male, se vivessimo in un mondo ideale. Ma l’esuberanze putiniane ad est e lo spettro dell’Isis a portata di gommone sono ottimi argomenti per chiedersi se vada davvero bene così.

Un po’ medici, un po’ detective. Sono circa 1.200, con un’età media di 50 anni e un’esperienza nel settore che va dai 15 ai 25 anni. Tocca a loro occuparsi dell’assenteismo nel settore pubblico. Con un emendamento al disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione, governo e Parlamento hanno deciso il passaggio all’Inps dei controlli sui dipendenti pubblici, oggi affidati alle Asl. La scelta è stata salutata con favore dall’Anmefi, l’associazione dei medici fiscali dell’istituto, che ora però attendono un provvedimento specifico che confermi il loro ruolo: il decreto “ponte” che ne fissa le competenze risale infatti al maggio del 2008. 

FABIO Mini è entusiasta e allo stesso tempo scettico: l'idea di Forze armate europee gli piace da sempre, anzi, la ritiene un sogno. Purché però non siano un doppione dell'esistente.

Generale, che dice della proposta di un esercito europeo? Potrebbe essere la volta buona, per un progetto ventilato da anni?
"Sarebbe un sogno. È sempre stata una mia fissazione: abbiamo bisogno di razionalizzare le Forze armate di tutti i paesi europei, in tempo di crisi le nazioni singole non ce la fanno più".

L'idea la entusiasma senza riserve?
"C'è una condizione essenziale: che lo strumento militare sia uno. Insomma, non dev'essere un'occasione di raddoppiare le strutture. Servono Forze europee, ma non a fianco di quelle Nato, di quelle nazionali, di quelle subnazionali come le riserve, eccetera".

 Fare in modo che le attività di consulenza che il segretario generale del ministero della Difesa offrirà nell'ambito di trattative, per la vendita e la cessione di armamenti sulla base di accordi internazionali, tra Stati esteri e imprese italiane non riguardino le "trattative commerciali". 
È questo, in sintesi, il contenuto di due condizioni contenute nelparere positivo espresso dalle commissioni Esteri e Difesa alla Camera - con parere contrario di Sel e M5s - allo schema di dpr per la disciplina delle attività del ministero della Difesa in materia dicooperazione con altri Stati per i materiali di armamentoprodotti dall'industria nazionale. 

La Cassazione conferma la linea del rigore sulle morti da amianto. Per evitare la condanna per omicidio colposo del dipendente, al datore di lavoro non basta essersi adeguato alle norme preventive dell’epoca dei fatti, essendogli richieste «ulteriori misure preventive» di salvaguardia della salute. E in tema di prescrizione del reato, inoltre, la Suprema Corte, dribbla ancora una volta il tema della «latenza reale» della malattia professionale e anche quello della teoria della «dose scatenante» da cui ricavare il tempus commissi delicti, ritenendo invece sufficiente- per soddisfare il nesso di causalità - la continua esposizione all’inquinante. 
Con la sentenza 11128/15 depositata ieri, la Quarta penale torna sulla drammatica questione delle morti da mesotelioma, respingendo quasi in blocco l’articolato ricorso di cinque ex dirigenti dello stabilimento palermitano della Fincantieri-Cantieri Navali Italiani spa.

Si svolgerà venerdì l'interrogazione in Commissione Lavoro alla Camera presentata dall'Onorevole Prataviera (Ln) al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, riguardante l'estensione ai trattamenti pensionistici con decorrenzo antecedente al 1° gennaio 2015 dell’esclusione dalle penalizzazioni in caso di accesso alla pensione anticipata, prevista dall’articolo 1, comma 113, della legge di stabilità 2015 (5-04899). 

Com'è noto la recente legge di stabilità ha provveduto alla cancellazione (seppur solo sino al 31 dicembre 2017) del taglio dell'1-2% degli assegni conseguiti con la massima anzianità contributiva prima di aver compiuto i 62 anni. Il beneficio, riguarderebbe, tuttavia solo gli assegni aventi decorrenza successiva al 31.12.2014; mentre la penalizzazione resterebbe a vita sugli assegni già liquidati prima del 1° gennaio 2015 (si stima in circa 25mila i pensionati che tra il maggio 2013 ed il dicembre 2014 sono usciti accettando la riduzione, sono soprattutto donne).

È un’anagrafe generale delle prestazioni sociali, utile anche ai fini ISEE, contiene i dati forniti da tutti i Comuni ed enti erogatori, è gestita dall’INPS ed entrerà in vigore dal prossimo 25 marzo 2015: è il Casellario Assitenza, regolamentato dal Decreto Interministeriale 206 del 16 dicembre 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 marzo 2015. Il Casellario Assistenza contiene la banca dati delle prestazioni sociali agevolate, delle prestazione sociali, delle valutazioni multidimensionali per i casi in cui ci sia anche una presa in carico da parte del servizio sociale professionale.

Le informazioni sono a disposizine del SISS, il Sistema Informativo Socio Santario, senza riferimenti che permettano l’identificazione degli interessati, e possono accedervi il ministero del Lavoro, Regioni, Province Autonome e Comuni, altri enti pubblici che erogano prestazioni sociali e socio-sanitarie, e vengono utilizzate permonitoraggio statistico,programmazionevalutazione di efficienza. Infine, l'INPS  fornisce al Ministero dell’Economia rappresentazioni dei dati in forma aggregata utili per monitoraggio della spesa ed elaborazione statistiche. I dati sono sempre trattati nel pieno rispetto delle norme sulla privacy e sulla sicurezza.

Il Tar Piemonte ha dato  ragione a un giovane militare al quale era stata negata la causa di servizio dopo che questi si era ammalato di un grave tumore maligno al pancreas, al ritorno dalle missioni militari all’estero. Che cosa dice la sentenza del Tar piemontese? Innanzitutto che coloro che si ammalano durante le missioni all’estero hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio se si ammalano di patologie correlate all’uranio impoverito.  Inoltre, se il ministero della Difesa ritiene che non vi sia nesso tra la missione e la malattia è suo l’onere di dimostrarlo scientificamente nel corso della valutazione.

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