Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

La Difesa avvia la "dematerializzazione" della documentazione del personale militare. Il progetto si prefigge di incrementare progressivamente la gestione documentale informatizzata e la conseguente sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione amministrativa in favore di quella informatica, in quanto la normativa vigente le riconosce pieno valore giuridico. Il generale Paolo Gerometta, direttore generale per il Personale Militare (PersoMil) e l’ingegner Gian Carlo Anselmino, direttore generale dell’Agenzia industrie Difesa (Aid), hanno presentato nei giorni scorsi l'avvio operativo di quella legata alla documentazione (caratteristica e matricolare) del personale militare, con creazione di basi dati e del fascicolo digitale in cui confluiranno i documenti nativi digitali. Questa consentirà di trasferire in formato digitale editabile, nella sola prima fase, due milioni e 900 mila documenti di ufficiali delle forze armate con anzianità pari o inferiori a 20 anni, che occupano oggi circa 600 metri di archivio lineare. Il progetto, frutto della stretta collaborazione con l’Aid e del suo Centro di Dematerializzazione e Conservazione Unico della Difesa, è stato realizzato sulla base delle direttive del Segretariato generale della Difesa (SegreDife), secondo le linee di indirizzo del ministro della Difesa, Roberta Pinotti in materia di ammodernamento, utilizzo e produttività delle risorse, peraltro contenute nel “Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa”.

L'iniziativa contribuirà, grazie alla immediata disponibilità dei documenti dematerializzati e alla piena integrazione e interoperabilità con gli altri sistemi digitali di contesto, a ridurre il peso del sistema burocratico e a garantire una trasparenza sempre più adeguata ai tempi. Inoltre, il personale militare Volontario in ferma prefissata (Vfp) impiegato nelle attività di dematerializzazione acquisirà una qualificazione professionale che potrà costituire una valida opportunità di sbocco occupazionale al termine della ferma contratta. L'iniziativa permetterà una riduzione dei costi e dei tempi di risposta, la centralizzazione e valorizzazione del patrimonio informativo, nonché una riduzione dell'impatto ambientale. Parallelamente verrà massimizzata la trasparenza. Per ottenere questi risultati, ogni documento sarà acquisito dagli archivi cartacei correnti. Successivamente verrà preparato e scansionato in base alle categorie e poi estratto. Conclusi questi passaggi si passerà al suo controllo e validazione e, infine, verrà archiviato in formato digitale. Nel suo intervento, il generale Gerometta ha posto in evidenza i benefici del progetto, realizzato non solo in relazione al quadro giuridico di riferimento ma anche e soprattutto per migliorare, in una visione di semplificazione e di trasparenza, la funzione di PersoMil di fornire supporto a tutti gli appartenenti alle forze armate, sia in patria sia all'estero.

Il progetto, infatti, contribuirà grazie alla immediata disponibilità dei documenti dematerializzati, a ridurre il peso del sistema burocratico e a garantire una trasparenza sempre più adeguata ai tempi. In quest'ottica, PersoMil si prepara anche a sbarcare sui social network. l'iniziativa, peraltro, fa parte di un piano più ampio, in costante evoluzione, per la digitalizzazione completa della Difesa e assume un ruolo centrale nei temi principali del Codice dell'Amministrazione Digitale tanto da essere una delle linee d'azioni più significative per la riduzione della spesa pubblica, in termini di risparmi diretti e indiretti, compresa nell'Agenda Digitale Italiana. Il prossimo passo sarà il progetto "Sipad 2": un pacchetto software che permetterà di digitalizzare tutte le procedure amministrative, interfacciandosi con tutte le banche dati e generando come output direttamente i decreti. Ciò consentirà notevole risparmio di tempo e personale. A questo proposito, l’Avvocato dello Stato Elena Pino, ha rappresentato l’elevato interesse dell'Istituzione verso l’intero settore della digitalizzazione, sia in applicazione delle nuove regole relative ai processi telematici sia per la concreta possibilità di addivenire ad accordi di collaborazione con l’Aid per avvalersi delle competenze acquisite in tema di dematerializzazione e conservazione della documentazione. Questo, sempre tenendo presenti gli aspetti legati alle interconnessioni con gli altri sistemi, l’informatizzazione avanzata dell’intera area della Difesa e i sistemi idonei ad assicurare la massima protezione dei dati, come è stato evidenziato durante la presentazione.

 

>>Fonte:www.ilvelino.it/

 
 
 
Argomento: 
Difesa