Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Cantone ha insistito sulla necessità di attuare le norme relative alle denunce della corruzione per via elettronica attraverso il whistleblowing, strumento peraltro previsto dal codice unico degli impiegati pubblici (articolo 54). Cantone ha annunciato l'avvio presso l'Anac di un indirizzo mail criptato per consentire di denunciare eventuali reati firmandosi, ma garantendo la tutela “dell'informatore”. «Non è un invito alla collaborazione o alla delazione - ha detto Cantone - ma alla responsabilità».

ROMA. «Informatori» nella Pa per denunciare fatti di corruzione. Li invoca da tempo Raffaele Cantone che chiede di attuare e rafforzare l'istituto del «whistleblowing», trovando ora una sponda in Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate, che proprio ieri, dal palco di un'iniziativa all'Aquila cui ha partecipato anche il numero uno dell'Anticorruzione, ha annunciato l'avvio di un indirizzo mail criptato per raccogliere le segnalazioni dei 40mila dipendenti dell'agenzia.

Per Cantone in Italia c'è ormai un clima da «Mani Pulite» che implica l'adozione di misure straordinarie. A partire dall'istituzione dei meccanismi di whistleblowing cioè del sistema capace di incentivare, tutelando, chi denuncia tentativi di corruzione e rafforzando il pacchetto di misure varato dall'ultimo Consiglio dei ministri. Per il numero uno dell'Anac, che oggi presenterà insieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando la «giornata della trasparenza», c'è bisogno di misure più incisive per battere la corruzione «vera battaglia per sbloccare l'Italia, al di là dei decreti». 
Cantone ha insistito sulla necessità di attuare le norme relative alle denunce della corruzione per via elettronica attraverso il whistleblowing, strumento peraltro previsto dal codice unico degli impiegati pubblici (articolo 54). Cantone ha annunciato l'avvio presso l'Anac di un indirizzo mail criptato per consentire di denunciare eventuali reati firmandosi, ma garantendo la tutela “dell'informatore”. «Non è un invito alla collaborazione o alla delazione - ha detto Cantone - ma alla responsabilità».
Stesso invito arrivato dal direttore generale dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che proprio ieri dal palco dell'Aquila ha annunciato, con lo stesso obiettivo, l'avvio di una mail criptata destinata alla denuncia di episodi sospetti da parte dei 40mila dipendenti del agenzia. «Il fenomeno è limitato ma lo faremo scomparire - ha detto Orlandi -. Non possiamo girare la testa dall'altra parte». L'iniziativa non si fermerà solo alla mail. Ci sarà anche un gruppo di ascolto. Sarà tutelata la privacy di chi farà le denunce. Orlandi stessa ha ricordato la sua esperienza in Piemonte (che portò all'arresto di due dipendenti) e anche le norme già attivate, come la possibilità di licenziare senza attendere la fine del processo penale, la dichiarazione patrimoniale richiesta ai dirigenti e il forte turnover degli incarichi. A questo si aggiungerà anche un progetto per raccogliere le segnalazioni dei contribuenti.

Di corruzione Cantone aveva parlato nella mattinata a Palermo, chiedendo di rafforzare il disegno di legge sulla corruzione appena varato dal governo. Per Cantone il provvedimento «contiene sicuramente degli aspetti positivi». Apprezzata soprattutto la scelta di intervenire sulla prescrizione «che è uno dei temi più rilevanti per la lotta alla corruzione», ma che è stata al centro anche della battaglia politica che ha condotto alla decisione di convogliare le misure in un semplice disegno di legge, derubricando l'ipotesi iniziale di un decreto d'urgenza. Una scelta che però alla fine potrà consentire al Parlamento «di fare delle integrazioni, perché ci sono altri aspetti che devono essere ancora trattati se si vuole un intervento significativo sul piano della corruzione». Tra questi Cantone cita una serie di misure mutuate dalla legislazione antimafia come «sconti per chi collabora a certe condizioni», in modo da spezzare il clima di omertà introducendo elementi di «conflitto di interesse» e «una maggiore possibilità di usare lo strumento della intercettazione». Senza contare la possibilità di confiscare tutti i beni ottenuti corrompendo funzionari pubblici, così come accade quando si ha a che fare con i reati di mafia. «Però - ha aggiunto sul provvedimento - un giudizio complessivo si può dare leggendolo solo il testo, cosa che oggi non ha ancora fatto nessuno».

Tirato in ballo anche da Giovanni Malagò, presidente del Coni, che per la candidatura ai Giochi del 2014 pensa a «una figura come Cantone» nel comitato promotore, il numero uno dell'Anac ha ribadito di non voler «fare l'icona». E ha ribadito di non essersi ancora incontrato con il premier Matteo Renzi dopo l'operazione Mafia Capitale: «Ci siamo scritti su varie cose ma non ci siamo ancora visti». Mauro Salerno

Argomento: 
Attualità e Politica