Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Sarebbero 52 gli avvisi di garanzia spiccati dal PM Raffaele Guariniello a carico dei dirigenti della Augustawestland. Sembra che negli elicotteri prodotti e assemblati dall’azienda leader nel settore fossero presenti componenti in amianto, quindi potenzialmente cancerogeni per il personale militare in servizio sui mezzi in questione.

L’ipotesi di reato che si profila è disastro colposo.

Non sono ancora stati resi pubblici maggiori dettagli ma dalla quantità degli avvisi di garanzia si direbbe che l’indagine sembra essere a spettro molto ampio. Peraltro non è la prima volta che la multinazionale italo-britannica rimane coinvolta in uno scandalo del genere.

Già nel 2013 era esploso un caso quando sempre la Procura di Torino aveva indagato i vertici della Westland e della Piaggio Aerospace per aver continuato a produrre i propri mezzi utilizzando la fibra di Amianto per alcuni componenti. Ignorando l’esplicito divieto di utilizzare questi materiali in vigore dal 1992.
Sembra che Guariniello e la sua squadra non siano disposti a mollare e che vogliano continuare a premere sul colosso sperando di far emergere la verità.
L’Augustawesland è  un’ azienda leader nel settore delle forniture per la difesa. Controllata da Finmeccanica può contare su un organico di ben tredicimila dipendenti e 12 filiali di cui tre all’estero. I suoi mezzi sono in dotazione alle forze armate e di sicurezza di numerosi paesi, soprattutto nell’area Nato e recentemente hanno lanciato un progetto per la costruzione del primo convertiplano a propulsione ibrida. Se l’intuizione della Procura di Torino fosse corretta ci troveremmo allora di fronte ad un atteggiamento profondamente ambiguo da parte dell’azienda. Da un lato professare la tendenza ad una sostenibilità della propria produzione e dall’altro lato omettere la messa in sicurezza di mezzi utilizzati da migliaia di persone in tutto il mondo.
Bisognerà attendere ulteriori sviluppi delle indagini per capire quale sia il grado di coinvolgimento degli organi volitivi dell’azienda, per ora si può solamente supporre che si tratti di qualcosa di grosso dal momento che questa volta più che mai Guariniello con la sua squadra di polizia giudiziaria sembrano decisi ad agire.

Interessante sarà inolre vedere anche quali saranno le iniziative intraprese dai vertici dell’esercito italiano.

Il nuovo segretario generale della difesa, nominato a Settembre, è Carlo Magrassi che adesso si ritroverà un problema non indifferente da risolvere. Se le indagini di Torino approderanno ad uno scenario che implica la non idoneità al servizio di tutti i mezzi prodotti prima del 1992, Magrassi come responsabile dell’amministrazione e organizzazione delle Forze Armate dovrà disporre di procedere la messa in sicurezza o la dismissione di tutti i mezzi in questione.
Un’operazione molto delicata che costerà non poco al Ministero della Difesa e quindi ai contribuenti.

Non è del resto del tutto chiaro come sia stato possibile che solo negli ultimi anni e peraltro abbastanza sporadicamente emergano scenari del genere. Non sono stati pochi dagli anni Novanta a oggi i segnali di un progressivo deterioramento della qualità dell’equipaggiamento delle nostre Forze Armate. Oltre alle evidenti mancanze di equipaggiamento della polizia e dei carabinieri dovute ai ripetuti tagli adesso si aggiunge l’inadeguatezza di molti mezzi dell’Aeronautica per anni considerati idonei al servizio.

Non del tutto risolta rimane inoltre la questione della presunta utilizzazione da parte delle forze Nato di ordigni all’uranio impoverito durante la prima guerra del Golfo che ha portato a frequenti casi di Leucemia tra i militari italiani che hanno prestato servizio nel Golfo persico durante la prima operazione Desert Storm

Si spera che i vertici delle Forze Armate e dell’industria prendano presto iniziative per porre un limite a questa tendenza e del resto è doveroso aggiungere che potranno fare ben poco senza un riduzione dei tagli alla difesa.

Tutto sommato i tempi sono cambiati e l’efficienza delle nostre forze di sicurezza è indispensabile visto il caos in cui si trova il Nord-Africa che dista dalle coste siciliane solo poche centinaia di miglia marine.

Non si giustificano sprechi ma non si può arrivare al punto da danneggiare da soli la propria sicurezza.

>>Fonte: http://www.secolo-trentino.com/30948/societa/amianto-in-elicotteri-milit...

Argomento: 
Difesa