Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Nella riunione dello scorso  15 giugno tra sindacati del personale civile della difesa ed il sottosegretario Rossi  si era  appreso del via libera della FP alla tabella convenuta con l’allora SSS Pinotti il 12.11.2013; nella riunione dello scorso 10 ottobre,  il Sottosegretario  ha confermato il sostanziale via libera del MEF, pur con qualche annotazioni di carattere tecnico, alla configurazione della  nuova tabella di equiparazione, che come è noto prevede il transito di tutto il personale militare del ruolo sottufficiali in area 2^ e quello di tutto il personale  ufficiali in area 3^, a differenza della tabella attualmente in essere per i transiti dei militari non idonei per motivi di salute, allegata al Decreto I.M. 18 aprile 2002, che prevede il transito in area 3^ anche per i sottufficiali di grado apicale. L’on Rossi  ha anche annunciato che la nuova tabella dovrebbe vedere  la luce entro novembre p.v., attraverso un DPCM.   

ALTRO CHE RIORDINO. PRONTO IL DPCM PINOTTI/ROSSI CHE “DEGRADA” A “COMMESSI” I MARESCIALLI DELLA FF.AA E, PER EQUI-ORDINAZIONE, TUTTI GLI ISPETTORI DI POLIZIA

 

di Gianluca Taccalozzi

 

Mentre agli Interni le amministrazioni di polizia discutono su come nascondere un pesudo-contratto in un provvedimento formalmente intitolato e propagandato riordino dei ruoli “merito e professionalità”(cit. Ministro Alfano), alla Difesa si costituiscono solidissime basi per retrocedere i Marescialli (alias Ispettori nelle Forze di Polizia) a “commessi”.

Eppure quando il legislatore del 1981 (nota: “che nostalgia!”) aveva immaginato la figura dell’Ispettore nella neonata Polizia civile aveva ben altri progetti: figura direttiva con responsabilità di indagine, una certa cultura (all’epoca diploma di II grado equivalente più o meno ad un’attuale laurea triennale) ed una certa indipendenza dalle gerarchie. Una figura semplicemente non prevista e totalmente fuori luogo nel tradizionale ordinamento militare.

Una figura, di fatto, imposta alle Forze Armate ed alle Forze di polizia ad ordinamento militare da una sentenza della Corte Costituzionale la n.277 del 1991. Già all’epoca però (1995) la strada scelta per dare attuazione a quella sentenza fu un compromesso al ribasso colpevolmente accettato dai sindacati di polizia dell’epoca, in cambio di gradi regalati e quattrini (nota: “almeno allora i quattrini erano tanti!”). La scelta del legislatore del 1995 (nota: “nessun rimpianto”), infatti, fu quella di retrocedere gli allora Ispettori di Polizia al rango dei Sottufficiali militari.

Sta di fatto che la Difesa inserì nel suo ordinamento la figura del Maresciallo, con numeri anche rilevanti, soprattutto in Aereonautica Militare.

Passano gli anni e, mentre nel resto del pubblico impiego con la contrattazione (alias processi di riqualificazione) si è elevato il rango (e gli stipendi) di tutto il personale, il personale del comparto sicurezza e difesa è rimasto al palo, intrappolato dalla mancanza di potere contrattuale in materia di carriere e dall’assurda applicazione del principio di equi-ordinazione che rende estremamente complicato trovare un vestito di carriera che vada bene dal finanziere all’alpino. Tanto che le Tabelle di equiparazione tra personale civile e personale militare in vigore (2002), all’epoca pensate solo i transiti dovuti a inabilità al servizio militare, già sostanziavano una prima evidente retrocessione dei Marescialli: solo i gradi apicali del ruolo Ispettori sono infatti equiparati all’odierna terza area funzionale dell’ordinamento ministeriale.

Arriviamo ad oggi. La Difesa è divenuta professionale, è impegnata in missioni internazionali, ha acquisito un peso politico che nel 1995 non aveva e si è fatta approvare dal Parlamento un piano di riforma che prevede esuberi di personale, ovviamente individuati nella figura meno utile (per le loro funzioni ed esigenze) e che meno si confà al proprio ordinamento: il Maresciallo.

Una delle ipotesi per riassorbire tali esuberi è quella di ricollocare il personale nei ruoli civili della Difesa o dei Ministeri in generale. E’ così ovvio che bisogna rimettere mano a quelle Tabelle di equiparazione del 2002 e stavolta non solo con riferimento a pochi casi di inabilità.

Si apre, nel 2013, una trattativa tra la Difesa ed i sindacati civili del personale del Ministero della Difesa, con protagonisti governativi, prima l’attuale Ministro della Difesa (all’epoca Sottosegretario) ed oggi l’attuale Sottosegretario On. Rossi. Trattativa che sembra conclusa proprio in questi giorni, almeno a giudicare da quanto pubblicato sul sito del sindacato del personale civile della Difesa (leggi qui).

Risultato, da consolidare in un apposito dpcm da emanare entro novembre 2016 con l’avallo del MEF già ottenuto, la definitiva retrocessione dell’intero ruolo Marescialli (alias Ispettori per GdF e CC) nella seconda area funzionale dei Ministeri e quindi a “commessi”.D’altronde, così si agevola l’assorbimento degli esuberi…

E così tutti i discorsi fatti sul riordino delle carriere delle Forze di Polizia in ordine all’equiparazione con il resto del pubblico impiego, andranno definitivamente a farsi benedire, visto che sarà ben difficile, proprio in virtù di quel maledetto principio di equi-ordinazione, considerare i Marescialli/Ispettori di tutte le Forze di Polizia in maniera diversa rispetto ai Marescialli delle Forze Armate. 

Gianluca Taccalozzi – Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.