Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

L'on. Villecco Calipari, relatrice sui provvedimenti di riforma della rappresentanza militare ha relazionato ieri in commissione di Difesa, sugli esiti dell'incontro avuto con dalla Presidente della Commissione Difesa dell'Assemblea nazionale, onorevole Patricia Adam, per un colloquio incentrato sui contenuti del nuovo progetto di legge di riforma delle istanze di consultazione e di concertazione del personale militare, recentemente approvato da quel ramo del Parlamento francese. 

Resoconto parlamentare 

Sulla missione svolta a Parigi dal 15 al 17 giugno per visitare il 51o Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio (Le Bourget) e per incontrare la Commissione Difesa dell'Assemblea nazionale francese.

RELAZIONE DELLE DEPUTATE VILLECCO CALIPARI E CORDA

  Il 16 ed il 17 giugno scorso una delegazione della Commissione Difesa, formata dalla vicepresidente Villecco Calipari e dall'onorevole Emanuela Corda, si è recata all'aeroporto di Le Bourget (Parigi) per visitare la 51a edizione del Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio. 
  Il Salone – promosso dal Gruppo delle industrie aeronautiche e spaziali francesi (GIFAS) – rappresenta tradizionalmente il più rilevante appuntamento europeo del settore: l'iniziativa si svolge ad anni alterni in Francia e nel Regno Unito (a Farnborough) e riunisce tutti gli attori dell'industria aeronautica e spaziale operanti sia in ambito civile che militare. 
  È in tale contesto che vengono presentati nuovi prodotti afferenti a tutta la filiera aero-spaziale, dalla costruzione ed assemblaggio dei velivoli ai propulsori alla motoristica, dagli armamenti avioportati ai sistemi di assistenza al pilotaggio fino alle costruzione di satelliti per telecomunicazioni. 
  A titolo esemplificativo si rileva come la precedente edizione, svoltasi dal 17 al 23 giugno 2013, abbia visto il lancio, da parte del costruttore brasiliano Embraer, di una nuova generazione di aviogetti regionali E2 e la presentazione ufficiale di una ricerca, svolta da una società statunitense di consulenza, che ha previsto un raddoppiamento del mercato mondiale dei droni nell'arco del prossimo decennio, con un giro d'affari di circa 11,6 miliardi di dollari all'anno. 
  L'edizione 2015 si è invece caratterizzata per la partecipazione di 2.260 espositori provenienti da 47 Paesi e per la presentazione di circa 120 aeromobili civili e militari. Il quadro delle partecipazioni ha rispecchiato – come è accaduto in altre precedenti edizioni – l'attuale assetto delle relazioni diplomatiche tra Stati: si è rilevata ad esempio una minore presenza delle industrie russe ed al contempo una più marcata partecipazione delle principali aziende statunitensi, con presentazioni degli elicotteri UH-72 Lakota e CH-47 Chinook, degli aerei P-8A Poseidon, F-15E Strike Eagle, A10Thunderbolt II, F-16 Fighting Falcon, WC-130J e dell'aereo d'addestramento Scorpion di Textron Airland. 
  Le industrie europee hanno invece presentato, tra gli altri, l'H225M e H145M di Airbus Elicotteri, il C295 e l’Eurofighter Typhoon di Airbus Defence & Space, il Rafale di Dassault Aviation, l'elicottero TTH delle NHIndustries, l'addestratore PC-21 della Pilatus, il drone Patroller di Safran, mentre la Turchia ha esposto il suo nuovo elicottero d'attacco T129 ATAK unitamente al drone MALE Anka. 
  Per quanto attiene alla partecipazione italiana, è stata particolarmente ricca ed articolata, con ben 109 aziende presenti che hanno presentato alcuni dei prodotti più innovativi ed avanzati del settore. In particolare nel corso del salone sono stati presentati i velivoli Avanti Evo ed il drone P1HH Hammer Head di Piaggio Aerospace (esposto con la livrea dell'Aeronautica militare italiana) e l'ultraleggero Dardo, un velivolo ad alte prestazioni progettato dalla CFM Air di Ciriè (TO).Pag. 117
  Il 15 giugno, nel corso di un cocktail e di una cena organizzati dall'ambasciatore Giandomenico Magliano, presso la nostra rappresentanza diplomatica a Parigi, la delegazione ha avuto una prima presa di contatto con le numerose personalità civili e militari presenti al Salone, tra le quali la Ministra della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, con il Segretario generale della Difesa/DNA, Generale di corpo d'armata Enzo Stefanini e l'Amministratore delegato di Finmeccanica, ingegnere Mauro Moretti. 
  Il 16 giugno la delegazione, accompagnata dal cons. Enrico Pavone, primo consigliere della nostra rappresentanza a Parigi e dal colonnello dell'Aeronautica militare, Valerio Vivaldi, si è dapprima recata presso lo stand del Ministero della Difesa per un primo briefing informativo con i responsabili dei principali stand nazionali e con l'onorevole Guido Crosetto, presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD), per visitare successivamente lo stand di Finmeccanica. 
  In quella sede, l'ingegnere Moretti – coadiuvato dai responsabili dei principali rami d'azienda partecipati dal Finmeccanica (Agusta Westland, Selex ES e Drs Tecnologia, Alenia Aermacchi, OTO Melara) – ha illustrato alle onorevoli delegate i principali traguardi economici e produttivi conseguiti dal suo gruppo negli ultimi mesi e le principali linee direttrici dell'azione di Finmeccanica nel settore, sottolineando l'esigenza di una più forte cooperazione tra istituzioni pubbliche e grandi realtà produttive nazionale per promuovere il «sistema Italia» nel contesto della competizione globale.
  La delegazione ha avuto altresì modo di acquisire una concreta dimostrazione delle capacità innovative del Gruppo attraverso una presentazione dedicata all'M-345 Ground Based Training Demonstrator Device, un simulatore di volo avanzato che riproduce una cabina di pilotaggio ed i principali strumenti di volo di un velivolo e che riassume la posizione strategica detenuta da Alenia Aermacchi in questo comparto. 
  La delegazione ha visitato lo stand di Avio Aero, una società originariamente appartenente al Gruppo FIAT ed acquisita nel dicembre 2012 da General Electric, molto attiva nel campo della ricerca tecnologica attraverso l'attivazione di partenariati con numerosi atenei e centri di ricerca italiani e stranieri. 
  L'amministratore delegato della società, dottor Riccardo Procacci, ha illustrato alla delegazione la nuova campagna di comunicazione digitale Beintransmission, ideata per scoprire le ultime sfide dell'azienda, dal ruolo sui motori General Electric GE9X (che verrà installato sul nuovo Boeing 777X) e Leap, alla stampa 3D dei componenti aeronautici, ai programmi di ricerca europei per i motori aerei del futuro. Il dottor Procacci ha espresso l'auspicio che la Commissione Difesa possa recarsi prossimamente in missione presso gli stabilimenti di Avio Aero. 
  Nella giornata del 17 la delegazione, accompagnata dal cons. Francesco Leone, dell'Ambasciata italiana a Parigi, ha visitato lo stand dell'azienda ElettronicaSpA, leader nel settore della guerra informatica, che ha presentato a Le Bourget le ultime evoluzioni nel settore delle contromisure, tra le quali l'ELT/572 (Directional Countermeasures), in grado di contrastare le minacce proveniente da missili spalleggiabili, tra i pericoli maggiori per gli assetti in uso alle Forze armate schierate. Anche il presidente della società, ingegnere Enzo Benigni, ha trasmesso alle onorevoli delegate un invito alla Commissione Difesa a visitare gli stabilimenti italiani del gruppo che hanno sede a Roma. 
  Sono stati infine visitati i padiglioni organizzati da alcune regioni italiane (Lazio, Lombardia, Puglia, Umbria), che hanno reso possibile la partecipazione di alcune significative realtà aziendali di punta, connotate da una forte spinta all'innovazione tecnologica e da un alto potenziale competitivo. Nel corso di questa visita la delegazione ha incontrato anche i manager di alcune aziende campane operanti nel settore aeronautico che hanno sottolineato le difficoltà di cogliere pienamente tutte le potenzialità offerte dalPag. 118Salone di Le Bourget per l'assenza di uno specifico cluster della Campania, finora mai finanziato dalla Regione. 
  Infine, sempre nel corso della giornata del 17, la delegazione ha visitato il padiglione del gruppo Thales, una multinazionale francese operante nel campo dell'elettronica con significative componenti italiane. Fa capo a tale gruppo, attraverso la partecipata italiana Thales Alenia Space, la produzione del primo sistema duale (civile e militare) di satelliti radar di osservazione terrestre; Cosmo-SkyMed, promosso dall'Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero della Difesa. 
  Thales è inoltre socio di minoranza della joint venture con Finmeccanica in Telespazio, un'azienda leader nella progettazione e lo sviluppo di sistemi spaziali, alla gestione dei servizi di lancio e al controllo in orbita dei satelliti (ad esempio il progetto del vettore operativo VEGA). Le onorevoli delegate hanno incontrato il management di Thales Italia nel corso di una colazione di lavoro presso lo stand del gruppo. 
 Il 16 giugno, dalle 16.15 alle 18 la delegazione formata dalla vicepresidente Villecco Calipari e dall'onorevole Corda, accompagnata dal gen. div. Gualtiero Mario De Cicco, addetto per la difesa dell'Ambasciata d'Italia Parigi, è stata ricevuta dalla Presidente della Commissione Difesa dell'Assemblea nazionale, onorevole Patricia Adam, per un colloquio incentrato sui contenuti del nuovo progetto di legge di riforma delle istanze di consultazione e di concertazione del personale militare, recentemente approvato da quel ramo del Parlamento francese. 
  Nel corso del colloquio, che si è svolto in un clima molto amichevole e collaborativo, la Presidente è stata assistita dal consigliere Jean-Christophe Cos, capo divisione presso il Servizio Affari internazionali e difesa dell'Assemblea nazionale, dal dottor Matthieu Gimenes, amministratore presso il medesimo Servizio e dal dottor Gwénaël Jézéquel, capo di gabinetto dell'onorevole Adam. 
  Preliminarmente la deputata francese ha sottolineato come l'opinione pubblica francese si sia principalmente concentrata, durante l'iter del provvedimento presso l'Assemblea nazionale, non tanto sui temi della rappresentanza militare, quanto su quelli delle dotazione del bilancio del Ministero della Difesa e del reclutamento di nuovo personale militare. 
  La vicepresidente Villecco Calipari ha tratteggiato i motivi della richiesta d'incontro, connessi con l'esame in sede referente, presso la Commissione Difesa, dei progetti di legge C. 1963 ed abb. sulla riforma della rappresentanza militare, di cui ella stessa è relatrice. L'onorevole Villecco Calipari ha successivamente formulato alcuni quesiti sulle ragioni di fondo del progetto di riforma, che trae origine dall'emanazione di due importanti sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, risalenti al 2 ottobre scorso, che hanno condannato la Francia per violazioni all'articolo 11 della Convenzione di Roma (libertà di riunione e di associazione), in particolare per quanto attiene al diritto di aderire o formare associazioni a carattere sindacale per i militari. 
  La Vicepresidente ha richiamato le risultanze di un primo incontro, svoltosi il 27 marzo scorso a Roma sul medesimo tema, con i deputati Alain Marleix e Geneviève Gosselin-Fleury ed ha quindi formulato alcuni quesiti e richieste di precisazioni in relazione al testo approvato dall'Assemblea nazionale ed ora all'esame del Senato. 
  L'onorevole Corda ha parimenti richiesto all'interlocutrice francese una sua valutazione delle due decisioni adottate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo ed un'analisi complessiva del nuovo strumento legislativo con il quale la Francia sta facendo fronte ai rilievi posti dal giudice di Strasburgo. 
  In replica a tali sollecitazioni, la presidente Adam ha ricordato preliminarmente come una larga parte delle forze politiche di sinistra e lo stesso Ministro siano oggi largamente favorevoli a canali di dialogo tra il Governo e le organizzazioni del personale militare più prettamente rappresentative. Al contempo la maggioranza che sostiene l'Esecutivo èPag. 119convinta che vi siano delle precauzioni di prendere in sede di redazione di un nuovo testo legislativo in materia, che consentano un pieno adeguamento della Francia al decisum della Corte di Strasburgo senza accogliere l'idea di una rappresentanza a carattere sindacale di tale personale o mediante il ricorso a meccanismi elettivi. 
  La Presidente ha dapprima illustrato l'attuale quadro normativo in vigore in materia di diritti civili e politici dei militari sottolineando come la libertà di espressione dei militari sia soggetta ad alcune limitazioni. Ogni individuo appartenente ad una delle quattro armi presenti in Francia (esercito, marina, aviazione, gendarmeria) è infatti tenuto a non esprimere le proprie opinioni filosofiche, religiose o politiche quando è in servizio. Tali opinioni espresse al di fuori del servizio devono inoltre essere manifestate con il riserbo dovuto per l'appartenenza ad un'arma. 
  Inoltre, ai militari non è riconosciuto il diritto di aderire a gruppi o ad associazioni a carattere politico. Fatti salvi i casi di ineleggibilità previsti dalla legge, i militari possono tuttavia essere candidati a qualsiasi funzione pubblica elettiva. In tal caso, il divieto di adesione ad un partito politico è sospesa per la durata della campagna elettorale. Qualora il militare candidato sia poi eletto e accetti il mandato, tale sospensione è prolungata per l'intera durata del mandato. 
  Il Codice della difesa dispone inoltre il divieto per gli appartenenti alle Forze armate del diritto di sciopero, stabilendo che esso è «incompatibile con lo stato di militare». Il medesimo articolo del Codice stabilisce anche il divieto per un membro delle Forze armate di aderire a «gruppi professionali militari a carattere sindacali» o a «gruppi professionali», in quanto tale appartenenza è dichiarata «incompatibile con le norme della disciplina militare». 
  È inoltre esplicitato che spetti al capo, di ogni ordine e grado, all'interno di un'arma, assicurare il rispetto degli interessi dei propri subordinati e di rendere conto al proprio superiore di ogni eventuale problema di carattere generale che viene portato alla sua conoscenza. 
  Per quanto attiene agli organismi rappresentativi attualmente operanti la Presidente della Commissione Difesa ha sottolineato come una forma di rappresentanza collettiva, a carattere non elettivo, sia già oggi presente negli organismi consultivi interni e specifici alle forze armate: il «Consiglio superiore della funzione militare» (CSFM) e i sette «Consigli della funzione militare» (CFM). 
  Il CSFM è l'organismo nazionale consultivo del personale militare. Esso è stato istituito con la legge n. 1044 del 1969, ed attualmente le regole disciplinano il CSFM sono contenute nel Codice della difesa. Da ultimo la legge n. 1168 del 2013 ha disposto che il Consiglio è l'ambito istituzionale presso il quale sono esaminati gli elementi costitutivi della condizione dei militari. In tale contesto il CSFM, presieduto dal Capo di Stato maggiore della Difesa, «esprime il suo parere sulle questioni a carattere generale relative alla condizione e allo statuto dei militari». Tra le questioni indicate rientrano, ad esempio, quella degli alloggi o quella della mobilità professionale dei militari. 
  Accanto al CSFM operano inoltre, a livello nazionale, sette «Consigli della funzione militare» (CFM), è configurato come organo consultivo di un'amministrazione pubblica che opera nel settore della difesa. 
  I sette CFM (per l'esercito, la Marina nazionale; l'Aviazione; la Gendarmeria nazionale; nonché per le tre formazioni aggregate: la Direzione generale dell'armamento, il Servizio sanitario delle Forze armate» ed il Servizio per i carburanti delle forze armate), presieduti dai rispettivi capi di stato maggiore o direttori generali (nel caso delle formazione aggregate, hanno il compito principale di redigere i lavori preparatori del CSFM e di procedere ad un primo studio degli argomenti iscritti all'ordine del giorno di tale organo. 
  I primi quattro CFM studiano inoltre tutte le questioni relative «alle condizioni di vita, all'esercizio dell'attività militare e all'organizzazione del lavoro» inerenti lePag. 120rispettive armi. Gli altri tre consigli studiano le medesime questioni inerenti i servizi di propria competenza. 
  I militari possono rivolgersi direttamente, e non in via gerarchica, al Consiglio superiore della funzione militare (o al Consiglio della funzione militare cui appartengono) per porre domande riguardanti lo statuto e la condizione militare: al loro interno è presente una rappresentanza del personale militare, ripartita per gradi (ufficiali superiori, ufficiali subalterni, sottufficiali superiori, sottufficiali subalterni e militari di truppa) che non viene eletta direttamente ma è estratta a sorte tra quanti si dichiarino disponibile a ricoprire tale incarico. 
  Con riferimento alla composizione ed alle modalità di designazione dei membri di tali organi, si evidenzia innanzitutto che il Consiglio superiore della funzione militare (CFSM), è formato da 85 membri, di cui 79 scelti tra i militari in servizio appartenenti a determinate categorie e 6 scelti tra i militari in stato di quiescenza. 
  Il CSFM comprende altresì inoltre un rappresentante del Ministero dell'Interno, uno del Ministero del Bilancio ed uno del Ministero della Funzione pubblica, nominati con decreto dai rispettivi vertici di tali dicasteri. 
  I componenti del CSFM (titolari e supplenti) sono nominati mediante decreto del Ministro della Difesa per un mandato di quattro anni, dopo essere stati eletti dai membri dei diversi CFM che scelgono al loro interno i candidati a rappresentarli. È inoltre previsto il rinnovo ogni due anni della metà dei componenti del CSFM, conformemente alla loro ripartizione in due gruppi (A e B). L'elezione dei rappresentanti dei sette CFM presso il CSFM avviene nelle condizioni stabilite da un decreto del Ministero della Difesa. 
  IL CSFM dispone di un Segretariato generale permanente diretto da un segretario generale membro del corpo militare di controllo generale delle Forze armate, nominato dal Ministro della Difesa. 
  La presidente Adam ha ricordato come il nuovo progetto di legge, recante attualizzazione della programmazione militare per gli anni 2015-2019 e diverse disposizioni in materia di difesa, sia stato approvato dall'Assemblea nazionale il 9 giugno scorso e trasmesso all'altro ramo del Parlamento il giorno successivo. 
  Le disposizioni riguardanti il riconoscimento del diritto di associazione per i militari sono contenute nel Capo II del progetto di legge (articoli da 5 a 8): le nuove disposizioni riconoscono espressamente ai militari il diritto di creare e di aderire ad associazioni (ai sensi della legge 1o luglio 1901) che abbiamo per fine la preservazione dei loro interessi professionali ma garantiscono altresì a questi organismi, attraverso l'attribuzione di alcuni diritti e di alcune risorse (attraverso il versamento di quote associative da parte degli iscritti), l'esercizio effettivo della missioni che si sono date e segnatamente al riconoscimento di un diritto ad un «dialogo sociale con la gerarchia militare». 
  Tali associazioni (APNM) potranno promuovere un giudizio, contestando eventualmente l'adozione di regolamenti riguardanti la condizione militare o le decisioni individuali che ledano gli interessi collettivi della professione e potranno costituirsi parte civile per fatti che non attengano ad operazioni che implichino la mobilitazione di capacità militari. 
  L'onorevole Adam ha ricordato che, ai sensi della nuova normativa, le ANPM potranno essere riconosciute dal Ministero della difesa in qualità di rappresentanti delle diverse forze armata e delle formazioni aggregate prima richiamate qualora presentino uno statuto e svolgano attività coerenti con i princìpi democratici ed i valori repubblicani, abbiano una gestione ispirata alla trasparenza finanziaria che è tutta basata sui contributi volontariamente versati dagli associati, presentino un’«influenza significativa» misurata sulla base degli effettivi aderenti, il complesso delle quote associative versate. 
  Il punto maggiormente discusso durante l’iter presso l'Assemblea nazionale ha riguardato i criteri per l'ammissibilità di una ANPM nel CSFM: la soluzione che è prevalsa prevede che possano sederviPag. 121solo le ANPM riconosciute – o loro unioni e federazioni – che rappresentino almeno tre forze armate e due formazioni aggregate, fino ad un massimo di un terzo dei seggi, al fine di garantire – come ha sottolineato la presidente Adam – una maggiore rappresentatività interforze di queste nuove realtà associative. Il momento specificamente elettivo – ha sottolineato la parlamentare francese – è ancora espressamente al di fuori del perimetro legislativo ma è evidente che vi saranno delle elezioni all'interno delle diverse ANPM. 
  La vicepresidente Villecco Calipari ha rilevato le forti differenze tra il quadro normativo, risalente al 1978, evidenziando al contempo come vi siano anche nel nostro Paese – come dimostrano i numerosi progetti di legge di cui è relatrice – forti spinte per un forte mutamento dell'attuale quadro normativo che si sono ulteriormente consolidate con l'annuncio della sentenza di condanna dell'Amministrazione militare francese. 
  L'onorevole Villecco Calipari ha posto in evidenza come la prassi italiana degli ultimi anni abbia ulteriormente arricchito il ruolo della rappresentanza militare fino a farne per molti aspetti una parte negoziale vera e propria, grazie soprattutto all'azione svolta dai rappresentanti del Cocer dell'Arma dei Carabinieri, che ha mutuato e trasposto nel contesto delle Forze armate alcune delle prassi negoziali adottate dai sindacati delle forze di polizia. 
  L'onorevole Corda ha inteso sottolineare le linee di fondo del progetto di legge A.C. 2591, di cui è prima firmataria, in tema di esercizio delle libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, attualmente all'esame in sede referente presso la IV Commissione, sottolineando come tale iniziativa legislativa sia il frutto di una forte campagna di ascolto sul problema, svolta dal Movimento 5 stelle, concretizzatasi nello svolgimento di una consultazione via web che ha consentito di far uscire questa tematica dal ristretto campo del mondo militare. 
  La componente della Commissione Difesa ha posto altresì in rilievo come l'attribuzione di diritti sindacali al personale militare, che trae legittimazione dalle due sentenze della Corte europeo dei diritti dell'uomo, abbia forti implicazioni nel complesso della vita democratica del Paese e debba essere associato ad alcune limitazioni – già in essere oggi, nell'ordinamento militare, come la proibizione dell'iscrizione a partiti politici, il divieto dello sciopero e della partecipazione in uniforme a manifestazioni politiche e sindacali – dovute alla delicatezza del compito delle nostre Forze armate. 
  Conclusivamente la presidente Adam ha ribadito che il nuovo testo – di cui ha assicurato una rapida approvazione anche da parte del Senato – potrà avere un'incidenza piuttosto limitata poiché circa il 70 per cento degli effettivi delle Forze armate francesi non è di carriera ma è sous contrat, ovvero reclutato mediante un contratto col Ministero della Difesa, rinnovabile fino ad un massimo di dieci anni. 
  La riforma ribadisce – pur tenendo conto degli orientamenti assunti dalla CEDU – i princìpi fondamentali dell'ordinamento militare francese, soprattutto per quanto attiene al diniego di una rappresentanza militare a carattere elettivo all'interno di queste istanze di consultazione e di concertazione ed appare quindi non confrontabile con i modelli adottati da taluni Stati nordici dell'UE (che riconoscono esplicitamente un diritto sindacale al personale militare), come pure da quelle elaborate in Germania e, per molti versi, dal nostro Paese, che ha invece accolto il principio di una rappresentanza militare a carattere elettivo. Conclusivamente la Presidente della Commissione Difesa non ha però escluso che l'attuazione della riforma possa portare ad una nuova dinamica nel dialogo tra Governo e Forze armate, soprattutto per iniziativa dei rappresentanti della Gendarmeria, che gioca un ruolo essenziale di saldatura tra l'universo della rappresentanza militare e le realtà sindacali delle forze di polizia

Argomento: 
Parlamento