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"Il ministero della Difesa non dota le forze di Polizia degli adeguati strumenti di sicurezza". Uncarabiniere ferito in servizio chiede i danni allo Stato: "Agli agenti italiani non danno le armi non letali come spray urticanti e teaser"

Il ministero della Difesa non dota le forze di Polizia degli adeguati strumenti e dispositivi di sicurezza". Un carabiniere ferito in servizio chiede i danni allo Stato: "Agli agenti italiani non danno le armi non letali come spray urticanti e teaser". Tutto nasce da quanto accaduto a Padova nella notte del 5 febbraio scorso, quando tre appuntati, perlustrando in borghese le strade intorno alla zona Stanga sono stati avvicinati da uno spacciatore di nazionalità libica.

 

I tre militari lo hanno arrestato dopo che l'uomo si era offerto di vendergli delle sostanze stupefacenti, come spiega GrNet(sito specializzato sui temi di sicurezza, difesa e giustizia), ma nella colluttazione precedente lo spacciatore ha estratto un coltello e ha ferito due dei tre carabinieri. Tra l'altro dopo l'arresto il giudice, non ravvisando il tentato omicidio, lo ha rilasciato infliggendogli la misura del divieto di dimora, subito ignorata dal libico che, già il giorno seguente, fu trovato nei pressi di un casolare abbandonato di Padova.

I due appuntati feriti, rappresentati e difesi dall'avvocato Giorgio Carta (legale di numerosi appartenenti alle Forze dell’ordine) hanno deciso anche di costituirsi parti civili. Entrambi i militari chiederanno il risarcimento dei danni all'imputato ma uno dei due, l'Appuntato SceltoAlessandro Casu, chiederà attraverso il suo legale anche la citazione in giudizio del Ministero della Difesa "per effetto della mancata dotazione degli adeguati strumenti e dispositivi di sicurezza".

In particolare, il legale del militare farà riferimento alla mancata dotazione agli operatori italiani delle armi "non letali" che molte forze dell'ordine all'estero utilizzano regolarmente, quali spray urticanti o teaser (immobilizzatori). Tali dispositivi, secondo il legale, impedendo un contatto diretto tra operatori di polizia e terzi, sarebbero idonei a limitare i pericoli per l’incolumità sia degli operanti che dei fermati, rendendo più agevoli e meno rischiose le operazioni di arresto. Le forze di polizia italiane, invece, in particolar modo i reparti operanti "in borghese", sono per lo più dotati della sola pistola di ordinanza che può essere utilizzata solo in casi eccezionali. 

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Carabinieri